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Renato Borelli

LA CONSULTA BOCCIA IL COMMISSARIAMENTO, PER SALVARE LA SANITA’ C’E’ BISOGNO SOLO DI UN MIRACOLO DI SAN FRANCESCO DI PAOLA
Il dramma di una regione angariata da politici opportunisti, oppressa dalla mafia ed asfissiata dalla massoneria; la pantomima dei governi, avvicendatisi nell’ultimo decennio, che attraverso il commissariamento pensavano di poter risolvere la crisi dell’unica fiorente fabbrica del sud, inesauribile fonte di cospicue fortune, elettorali e non, per pochi eletti; di malasanità, di dolore, di ingiustizie sociali, di disagi, di viaggi della speranza per circa due milioni di calabresi, da sempre, in balia di un destino avverso.

Potrei fare a meno di proseguire avendo già compendiato, nel sottotitolo di questa nota, cosa alberga nel mio animo e cosa mi frulla per il capo. E di più… senza inutili piaggerie richiamare alla mente quanto su questo argomento ho scritto sul finire dell’anno scorso e nei primi mesi di quello in corso.
Però la conclusione alla quale è giunta la Corte Costituzionale – nella sentenza depositata una settimana fa, bocciando “il commissariamento di facciata” adottato dal Governo a proposito della sanità calabrese, senza aver dotato il commissario ad acta di una struttura amministrativa all’altezza del delicato compito assegnatogli – è esattamente quanto questo web journal sosteneva, non motivandolo in punto di diritto, bensì per fatto e logica stringente.
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MA LA NOSTRA E’ ANCORA UNA DEMOCRAZIA DI FATTO O E’ SOLTANTO PAROLAIA?
E’ fuor di dubbio, gIi organi costituzionali vanno perdendo sempre più il rapporto con la società. Prova ne è l’accentuato declino che si sta manifestando con il forte aumento dell’astensionismo dalla partecipazione attiva alla vita politica e sociale della res pubblica, con la diminuzione del numero degli iscritti ai partiti, con la sfiducia dei cittadini nei loro confronti. Sintomi questi che la dicono lunga sulla loro trasformazione in oligarchie autoreferenziali che mettono in serio pericolo la credibilità della democrazia rappresentativa. Sulle dolci note del “valzer delle candele” si sta consumando in Calabria, in tema di candidature alle elezioni regionali, a destra come a sinistra, il sempiterno tatticismo per designare il candidato presidente della giunta non in funzione di un progetto riformista bensì sulla scorta di un algoritmo demenziale, che fa presagire una resa senza condizioni alle forze retrive del centrodestra ed il logorante tatticismo finalizzato solo alla raccolta di consensi elettorali e di appannaggi per i sodali.

Correva l’anno 431 avanti Cristo. In tempi non sospetti Pericle, il primo a parlare di democrazia di fatto, in un suo discorso agli ateniesi così si esprime:
Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, ma come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.

LA DANNAZIONE STORICA DELLA SINISTRA E DEI PROGRESSISTI CALABRESI
Nel mondo avviene di tutto. In Calabria non si riesce a formare e tenere unita la sinistra calabrese. Ma anche nel centrodestra per il quale si profila la vittoria è in atto una lotta senza quartiere. In un caso e nell’altro ha avuto inizio il valzer delle poltrone. Sarà ancora una volta il trionfo delle clientele e dei legami oscuri?

Si avvicinano le elezioni regionali ma sono sempre lontane le decisioni all’interno degli schieramenti della destra e della sinistra, complicate dai fuochi fatui di neo formazioni. La vittoria, data per certa della destra, è al momento in discussione: sembrava che Roberto Occhiuto fosse destinato ad una marcia trionfale, però Coraggio Italia di Giovanni Toti, che sottrae al Berlusca 12 parlamentari, indubbiamente indebolisce il cavaliere e porta al tavolo delle spartizioni, altri appetiti da soddisfare. Senza contare che il “volemose bene” tra Giorgia e Matteo, nasconde turbative sulla spartizione della torta.
Fratelli d’Italia vorrebbe infatti dare sistemazione al vertice calabro di Wanda Ferro mentre l’intrepido capitan Salvini, pur di soddisfare altri appetiti altrove non avrebbe alcuno scrupolo a riproporre l’evanescente Spirlì alla  guida del territorio bruzio.

LA CALABRIA NON È TERRA DI CONSOLI E PROCONSOLI
Langue il centrosinistra mentre il centrodestra già pregusta la gioia della vittoria alle prossime elezioni regionali. Irto rinuncia alla candidatura: in questo medioevo politico non mi candido

Lettera aperta
all’on. Enrico Letta
Segretario Nazionale del Pd
Leggo ed ascolto con molto interesse il nuovo “vangelo” che va predicando per la salvezza della nostra repubblica la cui democrazia, a 75 anni dalla sua nascita, scricchiola sinistramente. Non sto ad elencare tutti i mali di cui essa soffre perché a tutti noti e comunque quanto avvenuto nel consiglio superiore della Magistratura la dice lunga su tutte quelle che sono le “disfunzioni” che gli italiani stanno subendo nel completo disinteresse di una classe politica sempre più lontana dai suoi danti causa.
E’ una grande verità: la nostra democrazia è malata, ha bisogno necessariamente di cure; sta vivendo un lungo inverno nella inconsapevolezza dell’arrivo della primavera, se ci sarà.

TRA UN VENTENNIO LA CRISI IDRICA SARÀ UN PROBLEMA CHE CI AFFLIGGERÀ
Mettiamoci in riga è il programma adottato dal Ministero dell’Ambiente per implementare la governance multilivello degli enti periferici. I comuni calabresi chiamati a razionalizzare capacità tecniche ed amministrative nell’ottica di indirizzare le scelte e facilitare i processi decisionali attraverso l’applicazione di pratiche e nuove soluzioni sotto l’attenta supervisione della Sogesid. Il mancato adeguamento comporterà l’esclusione dal Recovery plan. La Lamezia Multiservizi dovrà scindere il servizio idrico da tutte le altre attività gestite.

Sostiene il World Resources Institute, che monitora domanda e disponibilità di acqua in 167 Paesi che il prezioso liquido, tra un ventennio, circa sarà un problema sistemico che ci affliggerà. Se ne parla ancora poco… Leggi tutto » TRA UN VENTENNIO LA CRISI IDRICA SARÀ UN PROBLEMA CHE CI AFFLIGGERÀ
Mettiamoci in riga è il programma adottato dal Ministero dell’Ambiente per implementare la governance multilivello degli enti periferici. I comuni calabresi chiamati a razionalizzare capacità tecniche ed amministrative nell’ottica di indirizzare le scelte e facilitare i processi decisionali attraverso l’applicazione di pratiche e nuove soluzioni sotto l’attenta supervisione della Sogesid. Il mancato adeguamento comporterà l’esclusione dal Recovery plan. La Lamezia Multiservizi dovrà scindere il servizio idrico da tutte le altre attività gestite.

IL CONFERIMENTO DELLA LIGEA AL PERSONAGGIO DELL’ANNO HA RISVEGLIATO L’AMOR PROPRIO DEI LAMETINI
Ha avuto luogo, come programmato, l’evento mediatico relativo alla consegna di una targa ricordo al lametino Personaggio dell’anno da poco trascorso. Come è noto il riconoscimento, consistente in una scultura in bronzo, opera unica del lametino Franco Cimino, è andato all’avv. Gennaro Masi, presidente della Fondazione Terina, società in house della Regione Calabria, per avere sanato i bilanci aziendali, da tempo immemore sempre in profondo rosso, in solo tre anni di sana e avveduta gestione. Poiché le richieste di intervento erano considerevoli il Comitato “Lamezia 4 gennaio”, è stato costretto a rinunciare all’apporto del pubblico iscritto a partecipare, per consentire ai relatori designati di svolgere la propria relazione. Per tal motivo essi hanno deciso di ritrasmettere il webinar anche su You Tube per cui vi indichiamo il link sul quale cliccare per prenderne nota e riformulare le domande ed avere risposta.

Non è mia intenzione fare un excursus dietrologico sulla travagliata storia della città di Lamezia Terme. Questo è un compito che lascio agli storici ed alla loro analisi rigorosa degli accadimenti, pur avendone, io stesso da cronista, ampiamente scritto ieri come oggi.
Ciò, però, non mi esime dal fatto che per trattare l’argomento a me assegnato debba fare qualche riferimento alla salomonica decisione che sancì Catanzaro capoluogo di Regione e sede della giunta e Reggio Calabria sede del consiglio regionale, perché è da qui che ha inizio la storia infinita di Lamezia Terme, la più grande fiction messa mai in scena. Attori principali Mancini, Misasi, Antoniozzi, Vincelli accompagnati dallo stuolo dei locali vassalli e valvassori.
Ricordare ciò non è, pertanto dietrologia, bensì rimarcare quanto le risse scatenate dal bieco campanilismo e dalla mollizia governativa – incline al compromesso, al quieto vivere ed al volemese bene – abbiano nociuto allo sviluppo dell’intera regione costituendo, di contro, linfa vitale per la rigogliosa crescita degli egoismi paesani, in una guerra tra poveri, purtroppo ancora in atto.
In questo mare procelloso la città lametina, principessa sul pisello, là era e là è rimasta in trepida attesa del principe azzurro che la impalmasse, ma sic stantibus rebus, non è azzardato ipotizzare un acido zitellaggio.

MI CHIAMO LETIZIA DI NOME NON DI FATTO
Le esternazioni della Moratti su vaccini anti covid e pil che hanno scatenato la bufera su buona parte della penisola.

Pensavo che Letizia Brichetto Arnaboldi, maritata Moratti, si fosse ritirata, in buon ordine, a vita privata considerati gli insuccessi conseguiti sia come manager sia come politic leader. Sbagliavo, come mi capita spesso, quando si tratta… Leggi tutto » MI CHIAMO LETIZIA DI NOME NON DI FATTO
Le esternazioni della Moratti su vaccini anti covid e pil che hanno scatenato la bufera su buona parte della penisola.

LA CALABRIA GALLEGGIA TRA GLI INDEBITAMENTI DELLA SANITÀ E LE CREPE DEL SETTORE AMBIENTALE
La fotografia di una regione tormentata da malapolitica, mafia e massoneria. La farsa tragicomica del governo che non governa e dei commissari dimissionari l’un dopo l’altro. Il voto di scambio, prassi e consuetudine di ogni competizione elettorale.

La Calabria galleggia tra gli indebitamenti del comparto della sanità e le crepe maleodoranti presenti nel settore ambientale. La voragine del disavanzo della voce di spesa più pesante del suo bilancio  supera i duemila milioni di euro mentre la stretta sui servizi e sul personale scopre le croniche insufficienze di una rete sanitaria regionale debole e compromessa da espressioni di volontà clientelari che, attraverso l’unica fabbrica del sud, han costruito grandi, immense fortune, elettorali e non.

COTTICELLI, ZUCCATELLI? LA PERPETUAZIONE DEL NIENTE, VESTITO DI NULLA!
Pronti a tutto sono i calabresi, stanchi di esser presi per i fondelli. Certo è che la perpetuazione degli errori commessi fino ad ora sarebbe una chiara manifestazione di voler mantenere lo status quo ante, che alla fin fine metterebbe d’accordo politica, mafia, massoneria ed imprenditoria privata orbitanti nella zona grigia della sanità regionale.   

Sanità in Calabria: tragedia o melodramma? Se la si guarda dal punto di vista dell’utente non ci sono dubbi: Eschilo, Sofocle ed Euripide sono dei miserabili dilettanti. Le loro opere che pur han fatto storia, non sono nulla a fronte di quella che si sta consumando in questi giorni, a queste latitudini.