Innanzi tutto complimenti a Salvatore De Biase e, perché no, anche a Mariolina Tropea! La loro elezione, presidente del massimo consesso lametino l’uno e vice presidente l’altra , costituisce un capolavoro di ingegneria politica architettata, disegnata ed attualizzata dai due più grandi strateghi dell’orizzonte lametino, Galati e Scalzo, ieri politicamente il diavolo e l’acqua santa, oggi tazza e cucchiara tesi e protesi alla spasmodica ricerca di una sistemazione in vista delle prossime elezioni politiche diciottine.
Complimenti però anche a me che, senza aspettare i corvi e gli avvoltoi del sindaco Mascaro, avevo previsto che stava per prendere corpo e consistenza il più grande degli inciuci della storia politica cittadina.
Come ho fatto? Molto semplicemente mi sono affidato alla ornitomanzia, quella antica pratica greca di “leggere” auspici nel comportamento del volo degli uccelli. Ricordate nell’Odissea quando un’aquila apparve tre volte, volando verso destra e stringendo una colomba fra gli artigli? Il presagio venne, all’epoca, interpretato come l’arrivo di Odisseo e la morte dei Proci , pretendenti della buona e fedele Penelope, antica ascendente della bella Penelope Cruz dei nostri giorni.
Ebbene in questa ultima settimana i miei polli hanno manifestato un insolito appetito ed un deciso modo di beccare. Pratica questa (auspicium pullarium ) che i Romani prima delle battaglie o spedizioni militari, osservavano. Il massimo del favore divino era rappresentato dal fervore con il quale i polli beccavano. In caso di inappetenza delle bestiole tutto veniva rinviato a data da destinare. Non ci crederete ma il tripudium sollistimum dell’otto luglio anno domini ’17 è qualcosa che rimarrà scolpito sulle pietre di cava Mazzei e sui sampietrini di corso Nicotera!
In una sola seduta si è insediata Geltrude Maione al posto della dimissionaria Maria Lucia Raso; il tosto garibaldino è diventato presidente del consiglio comunale al posto del dimissionario De Sarro; l’inossidabile Mariolina Tropea è stata eletta vice presidente del consesso; l’opposizione è entrata nella maggioranza; il Pd è diventato la stampella di Mascaro, appellato sindaco quattro stagioni mentre Vincenzo Cutrì – un uomo e tante casacche- con insospettato scatto di reni dopo graduali ma efficaci trapianti, ha profferito la fatidica frase “non voglio più avere a che fare con questi del Pd“.
Sornione Turuzzu De Biase, candidato all’onorificenza di una stele marmorea – da qui a cento anni – da collocare in piazza Fiorentino, ha dichiarato “sarò il presidente di tutti”. Fino a quando vorrà la commissione d’accesso sostengono i menagrami !
Il tutto mentre Lamezia la colta esulta e saluta i suoi rappresentanti, espressione di fresca cultura ed adamantino contegno, ma con il calzante timore da parte nostra che un giorno a piazza Fiorentino al posto della statua di Zio Ciccio venga messa quella del simpatico Turuzzo e per non far torto a Mariolina che la sua icona venga effigiata su un murale di rione Cafaldo e del Timpone, tanto per non far torto né agli ex nicastresi e tanto meno ai sambiasini .
Lasciando a Paolo Mascaro il ruolo di abbaiare alla luna, nel suo melodioso soliloquio contro corvi e cornacchie.