Vai al contenuto

Lamezia… e adesso arrestateci tutti ! Il provvedimento adottato massacra il futuro dei tanti onesti lametini

Un nostro lettore, estrapolando la frase –  evidenziata in corsivo – contenuta in un articolo pubblicato sul nostro web journal  qualche giorno fa, dal titolo “Lamezia…che bel cinquantenario”, ci ha inviato la lettera che volentieri pubblichiamo.

“…Finalmente convocato in prefettura – ieri pomeriggio – l’avv. Mascaro non ha avuto il tempo nemmeno di aprire bocca in quanto nella frazione temporale di un’ora,  trascorsa più nell’attesa di essere ricevuto  che nel poter addurre sue argomentazioni,  gli è stato notificata la richiesta di scioglimento – inoltrata al ministero competente – del consiglio comunale lametino per infiltrazione mafiosa…”

Caro Renato, che due Colonnelli e un Prefetto, cioè tre funzionari di carriera dipendenti dello stato italiano, abbiano fatto fare quasi un’ ora di anticamera al “Sindaco Eletto” di Lamezia Terme, che in quanto tale rappresenta tutti noi abitanti della città  (almeno quelli che credono nella Democrazia Elettiva) non ti  OFFENDE nella tua veste di cittadino di Lamezia Terme?

I LAMETINI (e con essi gli organi di informazione locali) NON SENTONO IL BISOGNO, al di la delle differenze di partito, di difendere la dignità di una città che non può essere nel suo complesso etichettata e soprattutto trattata, nella persona del suo Rappresentante Eletto, come mafiosa?

 I LAMETINI (e con essi gli organi di informazione locali) NON SENTONO IL BISOGNO, al di la delle differenze di partito, di difendere, se non la dignità, almeno gli interessi della loro città.

Lamezia in Calabria, come tu dici ha il record, di scioglimenti per infiltrazioni mafiose.  NON TI PUNGE VAGHEZZA che la cosa sia sospetta? Possibile che la mafia  spadroneggi a Lamezia più che in tutti i comuni calabresi? NON TI PUNGE VAGHEZZA che in tutto questo possano avere buona parte alcuni potentati economici della provincia che vedono nella posizione centrale di Lamezia nella geografia della regione e nel possibile grande sviluppo della piana, come lucidamente aveva visto Mons. Vittorio Moietta, (che con tutta la buona volontà sarebbe difficile etichettare tra i mafiosi) un serio pericolo per i loro interessi.

Caro Renato, che a Lamezia la mafia sia presente come in ogni altro comune calabrese, Catanzaro e Reggio compresi, mi sembra cosa inconfutabile. Ma il male maggiore è l’indifferenza  dei responsabili politici e degli organi di informazione del luogo, ed in qualche maniera vorrei dire degli stessi cittadini, verso il futuro e la vita democratica di questa città, che è poi, colpevolmente, l’indifferenza verso il futuro dei loro nipoti che per sopravvivere dovranno andare a lavorare al nord o all’estero. Che è poi stato il destino dei loro  padri e  oggi dei loro  figli, come è sotto gli occhi di tutti.

Che la mafia sia “ANCHE” a Lamezia è cosa ovvia e non c’era bisogno che lo facessero notare funzionari dello stato e ministri degli interni (cioè coloro che sono preposti a combatterla e a sconfiggerla). Che la mafia sia “ANCHE” a Lamezia, molti di noi lo hanno vissuto, purtroppo, sulla propria pelle. ma constatare che coloro che sono preposti istituzionalmente a contrastare, e se possibile, sconfiggere la mafia, non trovano soluzione migliore che massacrare il futuro e la reputazione di questa città con ripetuti scioglimenti del consiglio comunale e fare deserto di un intero territorio, negando ogni possibilità di confronto democratico ai suoi tanti cittadini onesti, non può avere che un unico effetto, quello che si sentiva nei bar e nelle edicole questa mattina: “A questo punto non vado più a votare, tanto…” con buona pace della legalità democratica e dello stato di diritto che con i provvedimenti presi si vorrebbero difendere. (F.M.)