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Intervista en route con il presidente della Terina avv. Gennarino Masi

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Domani

Ci stiamo incamminando, come ogni mattina, a prendere il caffè con gli amici comuni. Conoscendoci da vecchia data e trascorrendo insieme, a volte anche il tempo libero,  ora che Gennarino Masi è stato “investito” dallo tsunami Terina, ricorrere all’intervista formale, mi sembra un infingimento, un venir meno alla schiettezza ed alla sincerità. Anche perché  ogni mattina commentiamo gli accadimenti politici ed essendo il neo presidente al centro delle nostre più diverse opinioni, scaturiscono domande e risposte così spontanee che  nessuna intervista, forse, tirerebbe fuori.
Pertanto, amici lettori più che un’intervista costruita in studio vi propongo una chiaccherata en route, nel corsodella quale domande e risposte non sono meditate e costruite.
Gennarino, ho l’impressione che ti sei accollato una bella gatta da pelare. Non vuoi renderti conto che Terina è un altro di quei carrozzoni che producono solo debiti e clientelismi…
Certo non posso negare che fino ad oggi la realtà sia  proprio questa,  però ho motivo di ritenere che non è l’istituzione Terina ad essere offside bensì la gestione dell’ente fuori dai ruoli per i  quali era stata creata: ricerca industriale, sviluppo sperimentale e trasferimento tecnologico dei risultati ai settori agroalimentare e salute, nonché certificazione delle produzioni tipiche e di qualità.
A giudicare dai risultati, non c’è traccia di quanto dici… eppure sono trascorsi undici anni di gestione di fior di presidenti, di  commissari e di… gregari quattro stagioni.
Non mi lascio trascinare in polemiche sterili…io bado al sodo.
Non è mia intenzione fare polemica,  però ritengo sia giusto che l’opinione pubblica sappia quel che fa o ha fatto la politica.
Sotto la mia presidenza Terina dovrà avere un ruolo centrale e strategico nello sviluppo regionale avviato e promozionale nella filiera agroalimentare. Lavorerò per creare tutte le condizioni idonee alla produttività e redditività dell’ente per raggiungere l’autosostentamento sul piano economico anche mediante l’erogazione di servizi a terzi. Proprio per il ruolo strategico della fondazione perseguirò l’inter-connessione tra il sistema regionale della ricerca universitaria ed il sistema delle imprese.
Parole sante, Gennarino, se guardo al futuro; ma ciò presupporrebbe che le tue  “retrovie” fossero in ordine. Invece per quel che mi risulta Terina ha una forte esposizione debitoria maturata negli anni passati e, aspetto da non sottovalutare, ha bisogno di capitali congrui per ripristinare l’operatività.
Vero, bisogna lavorare su due direttrici:  in primis bisogna avviare un percorso di risanamento dell’ente che preveda un piano di rientro dalle passività accumulate, la redistribuzione di parte del personale presso altri enti sub regionali  e l’istituzione di tutti gli organi previsti dallo statuto; poi dal momento che Terina possiede strumenti tecnologi eccellenti, di cui alcuni in via esclusiva, sto lavorando ad un piano delle attività finalizzato alla realizzazione di una rete scientifica con il coinvolgimento degli atenei calabresi interessati per materia.
In tal modo si creerà uno strumento operativo che consentirà il potenziamento dell’ attività di ricerca per la valorizzazione dei prodotti alimentari di alta qualità e della dieta mediterranea, per la sicurezza delle produzioni agricole ed alimentari certificate e riconosciute come marchi di alta qualità.
Caro amico mio, presidente della Fondazione Terina, i tuoi pensieri non fanno una grinza; quanto proponi sarebbe la strada giusta per arrivare al traguardo, ma di doman non c’è certezza.  Di contro il presente accredita, invece, un’insostenibile leggerezza dell’essere. Ti auguro, fraternamente, che  riesca nei tuoi intenti. Che poi sono quelli di tutti noi altri calabresi.

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