Non vado alle riunioni indette dal Pd perché non sono un iscritto né, tanto meno, a quelle del centrosinistra perché rappresento un movimento, composto al suo interno da diverse associazioni e da simpatizzanti che mi hanno scelto come loro candidato a sindaco della nostra città, ma sopra tutto come l’elemento per amalgamare, coniugare, mettere insieme le diverse anime che allo stato scompongono i democrat.
Secco e lapidario, Tommaso Sonni risponde così alla mia prima domanda chiarendo un concetto: Città Reattiva è il movimento nato, nell’area del centrosinistra, per dare alla coalizione compattezza, unità di intenti e programmi, in quanto il centrosinistra appare frammentato, diviso e persino conflittuale. Prova ne è che dopo vent’anni di centrosinistra nessuno riconosce l’amministrazione Speranza come espressione dello stesso centrosinistra.
“Dopo mesi di incontri, riflessioni e confronti – aggiunge il dott. Sonni – ho dato la mia adesione al progetto di unire tutte le forze di sinistra, di centro, di Sel, delle varie associazioni, di amici e simpatizzanti che intendono dare alla città ruolo, identità e desiderio di riscatto”.
Mentre Tommaso (non posso far l’ipocrita, lo conosco ormai da tempo) sciorina il suo rosario, il mio pensiero spazia nei cieli: caro Soriero, se pensavi di spianare la strada al candidato dell’apparato che rappresenti, forse questa volta le scarpe ti andranno strette, a te ed a quant’altri perché a Lamezia sta prendendo corpo e consistenza quel movimento d’opinione tanto atteso.
“Non vado, quindi, a riunioni che cercano gli accomodamenti dando un colpo al cerchio ed un altro alla botte – sostiene Sonni – perché è Città Reattiva l’elemento catalizzatore per l’aggregazione di tutte quelle forze che vogliono Lamezia città della regione, senza la quale muore Sansone con tutti i filistei. A noi non interessa nulla delle primarie del Pd e di quelle di coalizione; siamo pronti ad accogliere chiunque abbia desiderio di dare un nuovo ruolo alla nostra città. Piove o nevica, noi ci proporremo per dare volto e ruolo alla nostra città”.
Ho l’impressione che il vostro intento sia stato mal recepito, tanto da aver determinato, nell’ambito del PD, addirittura un aumento di candidati (da quattro son diventati cinque). Mi rendo perfettamente conto che l’apparato mira sempre e comunque all’obiettivo di raggiungere i suoi scopi, in ogni caso è chiaro, apertis verbis, che Tommaso Sonni e Città Reattiva correranno da soli proponendosi come centro di coagulo di tutte le forze politiche che si identificano nell’immagine della nuova Lamezia.
Praticamente il ruolo di Soriero, commissario commissariato, che doveva essere quello di arrivare all’espressione di un candidato unico è miseramente fallito! Pertanto i lametini, sulla scheda elettorale, troveranno il candidato ufficiale dell’apparato, Sonni di Città Reattiva, Grandinetti di Lamezianonsolo, Piccioni e Panedigrano!
Voglio ribadire, per chiarire ulteriormente i concetti, che Città reattiva e Tommaso Sonni non faranno passi indietro senza, però, escludere, fino alla fine, la possibilità che le altre forze di centrosinistra possano correre insieme a noi per dare alla città un nuovo corso.
Se questo avviene a sinistra cosa succede nel centrodestra ?
Paolo Mascaro è il candidato ufficiale; Pasqualino Ruberto non ritira la sua candidatura e Armando Chirumbolo sarà il terzo incomodo. Incerta la posizione di Nicolino Mazzocca .
Per la poltrona di sindaco di Lamezia, mai il parterre è stato così affollato…
Certamente si: per il centrosinistra ci saranno il candidato ufficiale del Pd, Tommaso Sonni per Città Reattiva, Grandinetti per Lamezianonsolo, Rosario Piccioni per Sel, Nicolino Panedigrano e Tonino Leone. Questi ultimi due, penso, valuteranno meglio la loro posizione. Comunque, a meno che non si metta senno, questi, ad oggi gli schieramenti.
Mettiamo da parte le beghe e parliamo invece di questa città in ginocchio, che avrebbe bisogno di tanta coesione tra tutte le forze politiche. Mi pare di ricordare che tu, in passato, hai già avuto una esperienza politica: le condizioni socio-economiche della città, peggiorate rispetto ad allora, non ti spingono a riflettere sugli impegni che potrebbero caderti sul groppone?
Ti stai riferendo a circa 20 anni fa, quando Lamezia ebbe il primo scioglimento del consiglio comunale, sindaco Franco Anastasio. Allora la presenza e la pressione mafiosa erano veramente pesanti. Seguì una gestione commissariale che, per suo stesso mandato, si limitò all’ordinaria amministrazione. La città era al collasso. Decidemmo con un gruppo di amici che non ci si poteva tirare indietro ed abbandonare la città al suo destino. Fu così che iniziammo, cominciando dal risanamento del bilancio, la ricostruzione della città.
Dopo quattro anni di attività ritenni conclusa quella mia esperienza politica e sociale, pertanto mi dedicai alla mia professione. Oggi ricorrono le stesse gravi, pericolose condizioni di ieri. E’ qui che trova la sua ragion d’essere Città Reattiva, come ieri Alleanza per Lamezia. Non c’è stato l’inquinamento mafioso del consiglio comunale, ma si è lavorato senza un progetto che riconoscesse valore a tutto il territorio.
Tommaso, secondo te Lamezia è una città satellite o può brillare di luce propria?
No, no io vado oltre: Lamezia è la città centrale della Calabria, ma non rispetto ad altro territorio: è centrale rispetto agli investimenti della regione. E’ vero che Lamezia non brilla, ma è altrettanto vero che la Calabria ha vissuto fino ad oggi di luce riflessa. Quando negli anni appena trascorsi le istituzioni regionali non hanno preso in considerazione la città della piana, hanno perduto l’occasione di potenziare la regione stessa: per capirci, fare “dispetto” all’aeroporto lametino è come quel coniuge che per punire la moglie….
Pensare, immaginare due, tre, quattro aeroporti è una grande idiozia, trascurando, invece, la realizzazione di un grande sistema viario; mandare a ramengo il sistema sanitario lametino è punire la regione stessa. E’ un concetto duro a capire, ma lo sviluppo regionale passa per Lamezia. E non sono parole di circostanza.
Così come bisogna cominciare a fare ragionamenti comprensoriali…
Esattamente, diciamo Lamezia, ma immaginiamo tutti i paesi che si affacciano sul golfo di S. Eufemia, più grande di quello di Napoli; diciamo Lamezia, ma abbiamo in mente tutti paesi montani della pre Sila.
Basta con le politiche di campanile, gli egoismi paesani ed i dispettucci che acqua non portano al mulino.
Come dire che per fare grande la Calabria bisogna passare per Lamezia?
Proprio così, tutte le intelligenze, di ogni dove, devono perseguire lo stesso obiettivo tenendo presente che sotto lo stesso cielo il sole riscalda tutti.