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CI SARÀ UNA PRIMAVERA LAMETINA ? Idee e programmi dei candidati a sindaco

prima puntata

Mancano quindici giorni circa alle elezioni comunali. Eppure malgrado questa tornata elettorale assuma,  per Lamezia ed i lametini, più significati – la fine della terza purga istituzionale inflitta per infiltrazione mafiosa nei gangli del suo consesso civico, l’asfittica gestione della terna commissariale e la speranza di assurgere, finalmente, al ruolo che compete alla città – non si percepisce con chiarezza quell’atmosfera nuova che solitamente dovrebbe accompagnare eventi di un certo rilievo.
E queste elezioni dovrebbero costituire – il condizionale è d’obbligo –  un cambio di passo che potrebbe segnare il definitivo okkout di un sogno oppure l’opportunità di dar vita a quel sogno malsognato: contribuire alla formazione di una politica comprensoriale per la costruzione di un’area urbana che sia fulcro di sviluppo per tutta la regione.
Mi sbaglio, però, non avverto attorno a me l’ anelito di questa nuova primavera né tra gli elettori né tra coloro i quali sono scesi in lizza per rianimare il paziente che, certo, ad essere clementi, vive  in  profondo stato vegetativo.Sto seguendo Zoom di Paolo Giura su Calabria Tv, trasmissione alla quale stanno partecipando i candidati sindaci lametini, ai quali anche io, da osservatore esterno, ho posto qualche domanda finalizzata a  meglio conoscere le intenzioni programmatiche di ciascuno, senza però dimenticare, per coloro che hanno trascorsi politici, chiarimenti su fasti e nefasti amministrativi, che si sono verificati nel nostro  passato non molto remoto.
L’impressione che ne ho ricavato è che tutti gli intervistati, per parlare del presente si siano rifugiati nella celebrazione di un passato, da cancellare per insussistenza –  per proiettarsi  in un futuro quanto mai incerto.
L’avv. Paolo Mascaro, già sindaco lametino  per circa un anno e mezzo, ha aperto la Kermesse elettorale ed alla nostra  domanda “dopo la sentenza del Consiglio di Stato sulla legittimità dello scioglimento del consiglio comunale, è ancora convinto che vi sia stato accanimento da parte dello Stato?” ha così risposto: ”sono convintissimo che non sussistevano le motivazioni che poi hanno portato allo scioglimento; sono convintissimo che le 23 pagine della sentenza del Tar del Lazio siano molto più condivisibili delle 31 pagine della sentenza del Consiglio di Stato.
Mi augu
ro che i giuristi approfondiscano bene le due sentenze. Certo noi giuristi non possiamo fermarci al dato letterale…”Premesso che non sono un giurista, a leggere la sentenza definitiva del Consiglio di Stato, ai punti 6 (dal 6.1 al 6.7) ed al punto 7 (dal 7.1 al 7.4),  ho avuto l’impressione, e maturato la convinzione, che l’organo giurisdizionale le abbia suonate di santa ragione al  Tar del Lazio che avrebbe fornito “una valutazione incomprensibilmente riduttiva ed immotivata” relativamente a fatti e ragioni, cause dello scioglimento.
Eugenio Guarascio, editore di una testata giornalistica, patron  del Cosenza Calcio, astro nascente dell’imprenditoria calabrese, leader di  Ecologia Oggi, azienda che opera nella raccolta dei rifiuti sia speciali che pericolosi, da Cosenza a Gioia Tauro, politico  debuttante in un mondo non suo, mi ha colpito nella sua intervista per il candore e la semplicità con la quale ha dato soluzione a tutti gli atavici  problemi lametini in men che non si dica. Legalità e trasparenza prima di tutto, sviluppo collegato al decoro urbano, parchi e territorio, valorizzazione ed organizzazione della Multiservizi, porto turistico, ente fiera finalizzato alla diffusione dei prodotti agro – eno – olivicoli, asse Lamezia/ Bruxelles passando per Roma, metropolitana di superfice ed, infine la soluzione ad un problema atavico: quello dei rom.
Scelte le aree di accoglienza sul territorio i rom,  obbedienti ad una cabina di regia della quale faranno parte tecnici, assistenti sociali e quanti altri, avranno dimora in uno o più villaggi da loro stessi costruiti: casette in legno con materiale fornito dall’amministrazione e consulenza tecnica gratuita.  Queste le domande a lui poste.
Guarascio, non le sarà sfuggita la chiosa del presidente della Direzione Antimafia Nazionale, on. Nicola Morra che, riferendosi alla Calabria, ha affermato: alcune imprese che si occupano della gestione dei rifiuti, spendono soldi e tempo in club di calcio che consentono di portare avanti dinamiche altrimenti avversate. Si sente coinvolto da quanto affermato dall’on. Morra?
Assolutamente no, so cosa volesse dire ed a chi si riferisse. Con Morra ho anche rapporti di amicizia.
Lei è sceso in tenzone elettorale all’ultimo momento. Come mai non ha chiamato a raccolta tutti i componenti di quel che resta del centrosinistra per avanzare la sua candidatura o la stessa è stata rifiutata da altri?
Sono stato designato candidato a sindaco di Lamezia dal segretario cittadino Antonio Sirianni, da Gianluca Cuda segretario provinciale e da Giovanni Puccio, delegato regionale agli enti locali. Questo è per me il Pd. Poi ci sono stati miei contatti con altre  frange  finalizzati a fare qualcosa insieme, ma non hanno avuto buon esito.
Finisce qui la prima parte del nostro “viaggio” tra i candidati allo scranno di primo cittadino di Lamezia Terme alla scoperta delle motivazioni che stanno alla base della loro discesa in campo. Ascolteremo Pegna, Piccioni, Cristiano e Zizza non appena avranno dato risposta alle mie domande, sempre nel corso della trasmissione Zoom di Paolo Giura.