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CI SARÀ UNA PRIMAVERA LAMETINA? Il meteo politico fa presagire tutt’altro

Terza puntata

Mancano pochi giorni alle elezioni. Tutti i candidati, hanno il loro da fare per raccogliere voti. Tutti i leader hanno aperto punti di incontro frequentati da aficionados e postulanti. Non percepisco, però, molto entusiasmo per la Kermesse elettorale da parte dei lametini che sembrano scarsamente interessati alla vicenda, probabilmente per le reiterate, cocenti delusioni accumulate nel corso degli anni relativamente al mancato sviluppo della città; stanchi per i carenti servizi essenziali – sanità, decoro cittadino, trasporti –  e forse  perché scettici sul futuro che non fa presagire grandi cose.
La stranezza è quella che in una città, il cui consiglio comunale è stato sciolto ben tre volte per infiltrazione mafiosa, nessuno dei candidati a sindaco ne abbia fatto cenno nel  suo programma né,  tanto meno,  nella maratona elettorale condotta da Paolo Giura per un’emittente televisiva del luogo. Eppure si è parlato di liste pulite, ma sottacendo sul male oscuro che affligge Lamezia Terme: quel fenomeno mafioso che va combattuto in trincea e non in salotto, con la legalità e trasparenza non solo annunciata, ma applicata  sempre, comunque ed in ogni azione amministrativa e non.
L’avv. Rosario Piccioni, da sempre militante nell’area della Sinistra, già assessore nella giunta Speranza e consigliere di minoranza in quella Mascaro, dopo aver partecipato alle trattative insieme al Pd, per costituire un’unica area rappresentativa del centrosinistra, causa diversità di vedute con i rappresentanti pieddini, ha deciso di partecipare alla tenzone elettorale, con due sue liste.
Abbiamo badato – egli ha detto – nella scelta dei candidati consiglieri a portar dentro esponenti della nuova generazione disponibili a spendersi per la città. Non ci saranno persone che hanno svolto in passato incarichi politici.
Volti nuovi, portatori di valori capaci di far squadra,  coniugando merito, competenza e valore umano. Tutti hanno firmato un codice etico – comportamentale.
Punto. Lamezia riparte, è il nostro slogan – aggiunge Piccioni – non abbiamo un programma per i primi 100 giorni, che saranno convulsi, ma certamente ci dedicheremo prima di tutto al decoro ed all’immagine della città dando alla sistemazione delle  strade ed alla  gestione dei rifiuti  la precedenza su ogni altra cosa. 
Poi il candidato sindaco, a proposito della Multiservizi, partecipata comunale, ha aggiunto: è una buona realtà e Bevivino è un buon manager.  Sono sicuro che con una guida seria e capace si può rimettere in sesto.
Relativamente ai Rom, con la giunta Speranza  avevamo avviato a soluzione il problema, poi interrotto con la giunta Mascaro.  Attraverso un programma di accompagnamento e formazione e la distribuzione delle famiglie in diverse aree di accoglienza ritengo  non sia  uno scoglio insormontabile.
All’avv. Piccioni, da osservatore esterno,  ho rivolto le seguenti domande:
Non ha alcuna autocritica da fare a se stesso per non avere la giunta Speranza di cui lei era parte, posto in essere quegli anticorpi necessari per un’amministrazione che per definizione aveva nel suo Dna l’antimafia?
Gli anticorpi li abbiamo creati – egli ha risposto – tant’è che, mi vanto per orgoglio, non ho mai avuto in cinque anni alcun avviso di garanzia. Purtroppo, è ineludibile che quando vince il centrodestra, quella soglia di anticorpi viene meno. E’ un dato oggettivo, ma quando c’è il cdx  lo scioglimento è dietro l’angolo.
Risulta  dalla relazione dei consulenti, che hanno presentato la domanda di concordato, che la giunta Speranza non ha effettuato il controllo analogo sui bilanci e sull’attività della Multiservizi, come mai?
Anche su questo voglio far chiarezza. Il controllo analogo, cioè l’armonizzazione contabile, è stato introdotto nel 2013. Faccio autocritica in quanto, anche da parte dei dirigenti, non c’è stata la prontezza di adeguarsi alla normativa che poi è stata quella che ha introdotto il rischio dissesto.
Candidato sindaco del Movimento 5 Stelle è Silvio Zizza. La sua è una candidatura difficile in quanto i grillini non hanno mai avuto vita facile nelle elezioni comunali. Lo dimostrano i risultati conseguiti su tutto il territorio nazionale ed anche nella stessa Lamezia dove nel 2015, candidato sindaco Giuseppe D’Ippolito, non raggiunsero nemmeno il quorum per eleggere un consigliere. In quella occasione era schierato anche Silvio Zizza che raccolse appena un centinaio di voti. E’ pur vero che poi alle elezioni politiche del  2018 i pentastellati raggiunsero percentuali da capogiro (oltre il 40%) in Calabria così come a Lamezia. Visto l’aria che tira a livello nazionale ed i risultati conseguiti altrove, non credo che questo sia un successo reiterabile.
A Lamezia il Meetup 5s aveva avviato per questa tornata elettorale una proposta di lavoro comune, aperta sia a destra che a sinistra e  finalizzata alla composizione di un “governo di solidarietà”. Qualcosa non ha girato per il verso giusto ed ecco che i grillini sono presenti con una sola lista, capitanata da Silvio Zizza. Nel corso dell’intervista, condotta da Paolo Giura e Pasquale Rettura, egli  non si è discostato dal pamphlet  già udito: decoro urbano, gestione rifiuti, multiservizi, ricostruzione del bene comune, il tutto condito dall’immancabile legalità e trasparenza.
Dulcis in fundo, Massimo Cristiano, già consigliere comunale facente parte della giunta Mascaro, con un assessore in quota. “Corre” con due liste. Anche Cristiano nel suo programma elettorale non è  andato al di là dei soliti luoghi comuni. La domanda che a lui ho rivolto è la seguente: perché mai ha deciso di correre da solo? E’ stata una sua iniziativa oppure l’avv. Mascaro ha preso le distanze?
Assolutamente no – ha risposto Cristiano – con l’ex sindaco Mascaro avevamo concordato un patto politico relativamente a dei   punti chiave del programma lavori. Data soluzione ad alcuni di essi, non a tutti per via di quanto avvenuto, ognuno ha preferito andare per la sua strada.
Finisce qui il viaggio tra i candidati. Per dover di cronaca ho ascoltato tutte le interviste condotte da Paolo Giura e Pasquale Rettura, nelle quali ho fatto capolino ponendo le domande finali.
Qual è la percezione avuta, mettendomi prima dalla parte dei lametini e poi da quella dei candidati a sindaco?.

I miei concittadini, che nel corso degli anni – tanti – hanno collezionato amarezze e delusioni – e mai un piano serio di sviluppo per la città,  sono ormai giunti alla conclusione che tutto è inutile; pertanto trionfano asservimento, assistenzialismo, clientelismo. Chi ha santi in paradiso, quindi, ha vita facile.
Tra i candidati, amici lettori, avete avuto la sensazione del nuovo che avanza o del vecchio stantio?
Sarò coriaceo,  ma non ho avvertito alcun  friccico ner core,  forse perché vivo in una città in cui i  gattopardi  sono residenti da anni.
Con schiettezza, pertanto, devo dire che ho sentito parlare solo di decoro urbano, di gestione rifiuti, della Multiservizi, di parchi, di acquari e di cazzi, mazzi e ramurazze, come dicono nella terra che fu di Camilleri.
Non vuole essere, questa, una volgarità; prendetela, invece,  per una presa di coscienza, forse dettata dall’esasperazione.

Ma sono questi i problemi di Lamezia?  Ne parleremo la prossima volta.