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IL VOTO DEI LAMETINI ALLE REGIONALI RICONFERMATO IL SEMPITERNO RUOLO DI GREGARI

(F.S.)  Un confronto tra le Regionali 2020 e quelle del 2014 a Lamezia per capire come sei elettori su 10 hanno un orientamento politico di centro-destra e come quasi la metà preferisce non esprimere voti. Resta confermato un antico dato ormai storico, sin dai tempi della dc e del psi in città qualche sconosciuto crea facilmente comitati elettorali.   

In una regione in cui nessun governatore è stato mai riconfermato per un secondo mandato da quando il Presidente viene eletto direttamente, la Calabria ha presentato un’affluenza ai seggi pari al 44,32 nelle elezioni regionali del 26 gennaio 2020, confermando il 44,16 delle regionali 2014. Anche per questo puntuale avvicendamento tra destra e sinistra (dal 2000 di Chiaravalloti al 2014 di Oliverio passando per Loiero e Scopelliti) non c’era dubbio alcuno che la Santelli avrebbe vinto facile.

Esaminiamo i dati di Lamezia dove Jole Santelli ha ottenuto 16.006 voti (59,49 per cento) e Callipo 7.218 voti (26,83 per cento); mentre Tansi (1.896 voti per un 7,05 per cento) e Aiello (1.786 voti per un 6,64 per cento) sono sotto l’8 per cento, nonostante il M5S esprima un parlamentare (1353 voti alle comunali, 4,38%). Due terzi degli elettori di Lamezia storicamente sono di centro-destra, è un dato confermato. Quelli che non votano potrebbero modificare la storia ma hanno le loro buone ragioni per starsene a casa.

Nella classifica dei partiti più votati in città, troviamo sempre la Santelli (15,72 per cento per la lista “Jole Santelli presidente”); la Lega al 14,85 per cento; il Pd all’11,85 per cento (3613 furono i voti comunali 2019, 11,68%) e Forza Italia 2500 voti al 10,43 per cento (3473 voti alle comunali, 11,23%). Fratelli d’Italia della Meloni astro nascente in due mesi dimezza il proprio consenso risultando il meno votato nella coalizione di centrodestra. I 2500 voti ottenuti a Lamezia da Forza Italia sono stati ottenuti con un solo candidato lametino e sono tutti voti “talliniani”.

 Il coordinatore provinciale on. Tallini, infatti, unico eletto di Forza Italia nel collegio centrale con oltre 8000 preferenze, gode di ampio consenso a Catanzaro così come nella nostra città. Il vicecoordinatore provinciale Francesco De Sarro ha raggiunto le 2200 preferenze alla prima esperienza regionale, di cui 1500 sono state ottenute a Lamezia Terme (dove alle comunali aveva ottenuto 934 voti). De Sarro, infatti, venne eletto in Consiglio comunale nel 2015 risultando il primo eletto, il più giovane e il più votato candidato a sostegno del sindaco Paolo Mascaro con Forza Italia, poi passato, nel corso della consiliatura, con il gruppo “Alleanza civica con Mascaro”. Diventato presidente del Consiglio comunale, nel giugno 2017 si dimise.

“Quello che non era andato giù a molti, scattata l’operazione Crisalide con tutti i particolari annessi, era che De Sarro non avesse presentato le sue dimissioni come gli altri colleghi Paladino e Raso. Dimissioni richieste però perché suo padre, dal marzo dello scorso anno, risulta indagato per una presunta compravendita di voti in favore del figlio alle ultime amministrative” (il Lametino, 2017).

Nel 2018 era tornato in Forza Italia spaccando il partito cittadino. In una nota Mario Magno, Alessandro Cordiano, Francesco Ruberto e i componenti del direttivo cittadino infatti scrissero: «E’ doveroso ricordare che il padre del citato esponente politico è attualmente sotto processo per compravendita di voti a favore del figlio e che il partito di Forza Italia non è una porta girevole. Questa operazione, come riportato dagli organi di informazione, è portata avanti da Domenico Tallini e dall’ex coordinatore cittadino (non si sa se riconfermato) Giuseppe Spinelli, cognato dell’ex Sindaco del comune di Lamezia Terme sciolto per infiltrazioni mafiose». «L’adesione di Francesco De Sarro a Forza Italia è una scelta scellerata che non è condivisa né tantomeno accettata da tutti gli iscritti e dai dirigenti locali” (5/6/2018, il Lametino).

Nel frattempo (11/12/2019, il Quotidiano del Sud) il padre Luigi però è stato assolto “per insussistenza del fatto”. Rientrato in Forza Italia, De Sarro il 5 nov. 2019 prese le distanze dal sindaco Mascaro con queste parole: “Noi siamo certi dell’integrità morale dell’avv. Mascaro, ma siamo altrettanto certi che egli porti interamente sulle spalle il fallimento politico di un’esperienza amministrativa che ha messo in ginocchio Lamezia. Con la sua cocciuta e presuntuosa decisione di candidarsi ad ogni costo, sfidando anche le raccomandazioni del Consiglio di Stato, oggi egli mette seriamente a rischio la tenuta democratica della città, esponendola all’eventualità di un ennesimo scioglimento”.

Veniamo ora al dato più inquietante, il successo della Lega. Con la Lega il sindaco di Gizzeria Pietro Raso colleziona a Lamezia 1746 voti (più altri 1.022 nel proprio Comune).  Rosario Aversa con Fratelli D’Italia ottiene 974 voti. Dal Pd Mariolina Tropea è traslocata alla Casa Delle Libertà e ottenuto 802 voti. Il riconfermato consigliere comunale Tranquillo Paradiso (Santelli Presidente) porta a casa 1336 voti superando Luigi Muraca (1295) e Carolina Caruso (651). L’Udc non brilla con gli 899 voti di Tonino Scalzo (col Pd aveva avuto 1.960 voti )  e i 767 voti di Mario Magno (con Forza Italia aveva avuto 1.867 voti).
Nel Pd tutto sommato il segretario provinciale Gianluca Cuda ha posizionato il partito, ha ottenuto a Lamezia 1.204 voti (più 689 a Pianopoli). L’oculista Francesco Muraca, che era stato in corsa prima di Guarascio come candidato sindaco, nel centrosinistra con la lista “Io Resto In Calabria” ottiene1626 preferenze, mentre nei “Democratici Progressisti Calabria” il sindaco di Falerna, Daniele Menniti, ottiene 166 voti a Lamezia e 701 a casa sua.

Dal fronte delle altre due coalizioni, con il Movimento 5 Stelle sono 608 i voti di  Dariush Assadi, 19 quelle di Antonio Maida, presidente del Comitato Pro Ospedale del Reventino che a Soveria Mannelli raccoglie 343 voti, con “Liberi Di Cambiare Calabria Civica Aiello Presidente”.
Nella lista “Tesoro Calabria Carlo Tansi Presidente” sono 312  i voti ottenuti dal dottore Raffaele Grasso, 437 da Giuseppe Gigliotti.

Ricordiamo adesso i voti espressi dai lametini nel 2014, quando i votanti furono il 43,38%.

Se si vanno ad analizzare più nel dettaglio i voti di preferenza di sei anni fa si nota come Forza Italia fosse il primo partito con 25,74%, seguito dal Pd al 15,39%, La Sinistra (la lista del Sindaco Speranza per le regionali) al 10,18%, Autonomia e Diritti al 7,92%, il Movimento Cinque Stelle al 6,41% e a seguire tutti gli altri.

Per quanto riguarda le preferenze espresse dai lametini c’è da rammentare che il più votato del 2014 era stato Nazzareno Salerno di Forza Italia con 2.420 voti, seguito dal sindaco Speranza con 2.207, Peppino Ruberto (Autonomia e Diritti) con 1.740 voti, Francesco Talarico (Udc) con 1.201 voti, Fabrizio Muraca (Oliverio Presidente) con 1.128 voti.

Da tutti questi dati e preferenze distribuite dalla metà dei lametini che sono andati a votare a distanza di sei anni, si capisce bene come siamo sempre quello che siamo stati storicamente, semplici portatori d’acqua, gregari di Estranei che riescono a costituire dentro la nostra città degli efficienti comitati elettorali. Quella che definirei “capacità di penetrazione” degli Estranei (Others, in inglese) nel lametino resta confermata nel tempo. Non penso che da quando c’erano i Pucci, Bisantis, Mancini, Misasi, Pujia ad oggi, tale capacità sia diminuita.