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LA CALABRIA AL CAPOLINEA Lettera aperta alla neo governatrice

On. Santelli,
plaudo alla sua elezione a governatrice di questa nostra terra ed effettivamente sono ben contento del cambio di genere considerato che, dopo circa mezzo secolo della  governance regionale di uomini e mezz’ uomini – per dirla con Sciascia, omettendo il resto –  la Calabria era ed è rimasta la Cenerentola d’Italia.
Non è il caso però, di menarne vanto poiché destra e sinistra, rispettivamente coniugate in tutte le salse ed in puntuale alternanza, hanno fatto a gara per conquistare l’hit parade dell’inconcludenza e della mala politica.
Poiché anche Lei ha fatto parte di quest’ampia schiera – parlamentare di lungo corso nonché, per ultimo,vice sindaco della città silana e coordinatrice regionale di Forza Italia – non credo abbia i “numeri” per affermare che la Calabria è crollata nell’ultimo quadriennio come produzione industriale e come qualità dei servizi primari…bilancio che si commenta da sé e che certifica il fallimento del centrosinistra.
Un po’ dimentichina, signora, degli infelici vissuti trascorsi, dei deludenti risultati ottenuti in questo cinquantennale tripudio regionalistico che avrebbe dovuto fare intonare ai calabresi  losanna nell’alto dei cieli;  di quanti  l’hanno preceduta nel ruolo che oggi Lei ricopre, e …poi, poi,  amnesia fatale, ha cancellato dalla sua memoria il pibe de oro tanto caro al suo leader di riferimento, ed i guasti da lui  provocati in tutti quei comparti – compresa la sanità – cui Lei ha fatto riferimento in diverse dichiarazioni pre – elettorali, circostanza questa che le fa ottenere le attenuanti del caso.
Tanto premesso, la popolazione calabrese, pur divisa tra supporters ed oppositori, è ben consapevole che le condizioni socio economiche della regione siano ridotte al lumicino e che ci sia bisogno di fattività e non di parole, di azioni corali condivise, di uomini giusti al posto giusto, il cui valore non si commisura con il numero di consensi elettorali riportati in questa ultima tenzone.
In questo momento, in attesa della proclamazione degli eletti rappresentanti solo il 44% dei calabresi (lo tenga sempre a mente, perché quel 56% mancante segna l’abisso profondo che separa il suo mondo dagli affanni e dai triboli di una popolazione che, non da ieri, sarebbe dovuta scendere in piazza per chiedere conto e ragione alla politica del malfatto), immagino sia impegnata con gli alleati – Lega, Fratelli d’Italia, Udc – a   comporre la giunta, ricoprire la posizione di presidente del parlamentino e nominare tutto il suo entourage. I pani ed i pesci da distribuire al sottobosco politico sono un lavoro del dopo, ma certamente va già tenuto nel debito conto perché anche gli illustri trombati dall’ elettore devono trovar posto al desco del signore. Un lavoro non facile, ma di normale routine anche perché certamente gli accordi preliminari sono stati già presi.
Mi  preoccupa,   invece, on.le Santelli, una sua esternazione a proposito della composizione della squadra che dovrà governare per il prossimo quinquennio: “essa avrà chiara connotazione politica a differenza della giunta uscente composta da non eletti“. Se il suo è un riferimento all’ inner circle di Oliverio ci sta tutto, ma non concordo assolutamente che un assessore, un manager, solo se espressione politica o eletto dal popolo, abbia le competenze giuste per guidare, sviluppare ed amministrare una direttrice di crescita territoriale. E credo che la storia nazionale e regionale non sia avara di esempi.
La lascio, pertanto, a sciogliere i nodi gordiani relativi alla composizione della giunta, là dove Salvini, secondo radio fante, desidererebbe l’oro ed il petrolio, metafora che sta per turismo ed agricoltura.
Comunque il backstage è in corso e gli organici certamente saranno definiti nel migliore dei modi; questo è l’augurio che le faccio insieme, però ad una raccomandazione: metta Immediatamente mano al comparto Sanità!
Dal Pollino allo Stretto la situazione sanitaria calabrese è veramente alle corde: non sono rispettati i livelli essenziali di assistenza, l’emigrazione verso altre regioni ha raggiunto  costi ragguardevoli, le liste d’attesa sono lunghissime, la rete dell’emergenza è in sofferenza ma i super ticket marciano allegramente.
Certamente non Le saranno sfuggite le conclusioni alle quali è pervenuto Il Tavolo Tecnico del 21 nov. 2019, raccolte in un malloppo composto da 73 pagine, che danno un’immagine devastante della sanità calabrese.
Attorno a quel tavolo sedevano i rappresentanti di due Ministeri (Sanità e Finanze) nonché i numi tutelari del dipartimento sanitario regionale.
Le verifiche degli adempimenti, terminano, nel 95% dei casi analizzati, con un aggettivo che si ripete allo spasimo: inadempiente… inadempiente!
E le inadempienze comportano perdite, alla fine del 2019, stimate in 160 mln. di euro.
On. Governatrice, se è vero come è vero, che la Sanità pesa sul bilancio calabrese per il 65%, converrà che questa è la posta di bilancio più importante, che il comparto va seguito ed affidato ad un “tecnico” che lavori di concerto con il commissario governativo, badando prima di tutto ad eliminare gli sperperi e rivedere quelle “riforme del piffero” che alla fin fine si sono rivelate una toppa peggiore del buco.
Nella speranza che il cambio di genere alla guida della regione comporti anche un modo nuovo di far politica, permeato di legalità e moralità la saluto e le auguro buon lavoro.