A settembre del 2017, attraverso questo web journal, proponevo la costituzione di un sodalizio, tra i comuni gravitanti nell’orbita della piana lametina, finalizzato a dar vita ad un consorzio che, nel rispetto dell’identità di ciascuno, parlasse un’unica lingua in termini di sviluppo socio economico dell’area baricentro della regione Calabria.
All’uopo, a mezzo posta certificata, fu inviata a tutti i sindaci una brochure con la quale li si invitava a partecipare ad un primo incontro per manifestare consenso o dissenso, proposte, progetti e fattivi contenuti. Analoga informazione fu data ai cittadini a mezzo lettera aperta attraverso le colonne di questo giornale: Lamezia terzo millennio.
Non fu un plebiscito, a mala pena ebbero la cortesia di rispondere solo pochi sindaci. Tra questi Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia, che oggi ha preso l’iniziativa di convocare per il 19 febbraio p.v. i sindaci dei comuni gravitanti sulla piana, il Comitato 4 gennaio 2018 ed il Centro Riforme – Democrazia – Diritti dei quali pubblichiamo le seguenti note.
L’UNIONE DEI COMUNI LAMETINI: ORA E’ POSSIBILE.
(Costantino Fittante) Prendo atto con soddisfazione del fatto che si va diffondendo la consapevolezza nei Comuni del comprensorio lametino, che bisogna costituire un’ aggregazione per operare assieme rispetto alle problematiche dei servizi e dello sviluppo.
Nel 2007 il Centro Riforme – Democrazia – Diritti che presiedo, organizzò un incontro invitando i Sindaci del comprensorio per sottoporre la proposta di istituire l’ Unione dei Comuni come previsto dalla legge 142 del 1990. Pochissimi i presenti e i partecipanti in parte favorevoli il resto molto scettici.
Non se ne fece nulla. Oggi che si è diffusa ampiamente la convinzione che è opportuno e utile aggregarsi, senza mettere in discussione o cancellare l’identità e l’autonomia dei singoli Comuni, non c’è che operare a livello istituzionale con gli strumenti legislativi vigenti ( articolo 32 del Testo Unico Enti Locali – D.L.Legs. 267 / 2000 ).
Si può avviare da subito il processo di formazione dell’ Unione – una entità istituzionale superiore, con competenze ben individuate dalle norme citate e soggetto di delega di funzioni statali e regionali – da esercitare nell’interesse dei territorio e delle popolazioni con l’utilizzazione di finanziamenti dello Stato e della Regione riservate a questo tipo di operazioni.
Per questa iniziativa un grande ruolo è chiamato a svolgerlo il Comune ed il Sindaco di Lamezia.
Leggo di proposte per l’istituzione della “grande Lamezia”, cioè una sorta di unificazione in un Comune unico – cioè Lamezia – dei Comuni del Circondario. Ma davvero è realistico pensare che i singoli Comuni cancellino la loro identità e rinuncino alla loro autonomia per unificare con Lamezia i territori e le popolazioni?
La stessa cosa dicasi per l’altra proposta avanzata nelle settimane passate:Lamezia Città Metropolitana.
Le Città Metropolitane sono state istituite a norma dell’articolo 22 del testo unico citato.
Con questo articolo il legislatore nazionale ha prima individuato delle “Aree Metropolitane” . Tale norma così recita: “sono da considerar aree metropolitane le zone comprendenti i comuni di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari Napoli e gli altri comuni i cui insediamenti abbiano con essi rapporti di stretta integrazione territoriale e in ordine alle attività economiche, ai servizi essenziali alla vita sociale, nonché alle relazioni culturali e alle caratteristiche territoriali”. Successivamente, con l’articolo 42 della legge 5/2009, è stato confermato l’elenco delle aree metropolitane sopra elencate aggiungendoci Reggio Calabria. Tutte queste Città Metropolitane sono state istituite sciogliendo le Province e delimitando i territori aggregando i Comuni contermini alle Città sopra elencate. La Città Metropolitana di Reggio comprende tutta la Provincia e con a capo il Sindaco della città capoluogo.
Allora, quando si propone la citta metropolitana di Lamezia, a quale soluzione si pensa? In base alle norme vigenti ci sono dei passaggi legislativi da compiere – deve decidere il Parlamento – e la soluzione non può che essere una: l’istituzione della Città metropolitana con al centro Catanzaro, l’aggregazione dell’intera Provincia con a capo il Sindaco della Città capoluogo.
Si può discutere in astratto. Ma se Lamezia non vuole perdere altri decenni inseguendo obiettivi irrealistici (la Provincia, proprio mentre si cancellano di fatto, ora la Città Metropolitana e astrattezze simili) bisogna operare sull’esistente facendo leva sulle leggi vigenti.
Ai Comitati, più o meno festaioli, mi permetto di suggerire di svolgere una importante funzione: esser di stimolo per progetti di servizi al territorio (dalla rete dal gas all’energia elettrica, ai Rsu, a quelli per le persone: per una sanità efficiente, per i servizi scolastici, per la promozione culturale e la valorizzazione dei beni culturali con la realizzazione di “itinerari turistici” culturali e naturalistici, ecc.) e per programmi di sviluppo economico occupazionale Noi del Centro continueremo a fare la nostra parte come abbiamo sempre fatto.
COSTITUIRE IL COMITATO CONSULTIVO DEI SINDACI DEL LAMETINO
(Basilio Perugini) In un momento, dopo le ultime elezioni regionali, dove domina un silenzio assordante, dove si siglano i vari “accordi post elezioni” nelle ospitali salette delle segreterie politiche, accordi riguardanti, primariamente, la divisione delle poltrone, di una regione, la Calabria, che ha visto mettere in secondo piano, a cominciare dai politici regionali, i reali problemi, SANITA’, LAVORO, ORDINE PUBBLICO, che bloccano e condizionano il potenziale sviluppo di una terra dotata di mille risorse, ma mai valorizzata al meglio, è certamente da apprezzare la mobilitazione dei Sindaci all’appello del Sindaco di Jacurso Ferdinando Serratore contro la chiusura della Guardia medica, decisa senza alcuna partecipazione e senza tener conto della realtà territoriale.
E’ importante che si rafforzi l’apertura dimostrata con l’obiettivo di stabilire un patto istituzionale, paritario tra i Comuni del Lametino per costruire insieme una area forte che possa determinare il comune sviluppo socioeconomico, rispettando le specificità.
La prossima convocazione per il 19 febbraio da parte del Sindaco di Lamezia segni un ulteriore passo in avanti con l’obiettivo di condividere proposte ed interventi a carattere sovracomunale.Si costituisca un Comitato Consultivo dei Sindaci del Lametino con l’impegno di cercare l’interesse comune.
Abbiamo già in questo ambito la disponibilità dichiarata del Comune di Curinga che per la finalità è rappresentata dal Consigliere delegato Ferraro ed il Sindaco di Maida ha espresso la volontà di aderire. Potrebbe anche aderire il Sindaco di Jacurso ed anche qualche Sindaco tra quelli che hanno partecipato.
Al Comitato si attribuiscano da subito le competenze che, seppur in una partecipazione “consultiva”, potrebbero diventare il primo vero nucleo di un comune impegno verso una maggiore coesione dei Comuni del Lametino che potrebbe avviare il progetto per la Grande Lamezia, che il Comitato Lamezia 4 gennaio sta presentando da tempo alla nostra Città ed ai Comuni.