Oggi alle ore 11,30 Nicolino Panedigrano, affiancato dai luogotenenti del comitato Salviamo la sanità lametina, davanti ai rappresentanti della stampa locale appositamente convocati, a poche ore dalle elezioni primarie del centrosinistra – si voterà domani 12 aprile – ha ritirato la sua candidatura a sindaco della città.
Sulle orme dell’impetuoso Achille che, dopo la furiosa lite con Agamennone sulle spiagge di Troia, per il possesso dell’avvenente schiava Briseide, si ritirò dalla tenzone, così l’avv. Panedigrano ha preferito non partecipare alle elezioni primarie che, invece, vedono in campo Richichi candidato ufficiale del Pd, Tommaso Sonni, Tonino Leone e Andrea Falvo.
Oggetto del contendere questa volta, però, non è la schiava Briseide, bensì il desiderio di Panedigrano di “poter continuare la sua azione in difesa di Lamezia in piena libertà e senza condizionamenti derivanti dall’appartenenza ad un’ area politica”.
Questa esigenza – ha sostenuto l’avv. Panedigrano – dovrebbe essere la maggiore preoccupazione dei vari candidati a sindaco di destra, di centro e di sinistra – oggi più di ieri – perché, malgrado siano cambiati i vertici regionali, continua la politica di spoliazione della città lametina, che perde un pezzo dopo l’altro, nel silenzio-assenso dei suoi rappresentanti politici.
“D’accordo con i miei amici si è, pertanto, deciso che continueremo la nostra lotta, in particolare quella in difesa della sanità e dei livelli essenziali di assistenza dei lametini, opponendoci a tutti i tentativi messi in atto per il ridimensionamento del nostro ospedale”.
Dopo la decisione di Nicolino Panedigrano al quale vanno riconosciuti i meriti di “indomito combattente”, la lotta per la designazione a sindaco avrà, quindi, come protagonisti Enzo Richichi, espressione dell’apparato del Pd, ben interpretato da Soriero e dall’ala conservatrice del partito, e da Tommaso Sonni, sul quale sono riposte voglia di voltar pagina e desiderio di respirare aria nuova.