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ALLA RICERCA DELLA SANITA’ PERDUTA Incontro dello Spi  - Cgil   con  la commissione regionale  e del  Pd  con politici  ed  operatori  sanitari  lametini  per definire una nuova strategia per tutto  il comparto.

Apprendo da un comunicato dello Spi Cgil, Area Vasta Lamezia – Crotone – Vibo  Valentia,  che per conto della direzione generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale, la commissione straordinaria ha dato la disponibilità per lunedì 8 giugno, ad incontrare i rappresentanti sindacali aderendo così alla loro richiesta. Non si fa cenno agli argomenti che saranno trattati, ma non è fantasia ipotizzare che tutti gli interventi avranno come oggetto le miserabili condizioni nelle quali versa tutta la sanità calabrese nonché l’adozione di un unico piano socio sanitario.
Da altre fonti vengo a conoscenza che il 2 giugno scorso quel che resta del Pd lametino, sollecitato  dal solerte segretario cittadino Antonio Sirianni – c’è ancora malgrado la Waterloo subita alle ultime elezioni comunali lametine, che hanno visto il Pd travolto dalle forze del centro destra –  questa volta senza i tutors Puccio e Cuda   per non perdere altro tempo dopo questa emergenza Covid,  ha riunito ed incontrato operatori ed onorevoli per definire una nuova possibile strategia e delineare un piano sanitario regionale strumento unico per tutto il comparto sanitario calabrese.
All’incontro hanno partecipato anche il parlamentare Antonio Viscomi e Libero Notarangelo neoconsigliere regionale. Gli operatori sanitari lametini hanno fatto il punto sulla difficile situazione esistente: “si è innanzitutto sottolineata la difficoltà gestionale dell’Asp, oggi in carico a dei commissari prefettizi le cui competenze specifiche però nel settore sanitario non sembrano eccellere nella qualità. La recente nomina del prefetto Latella fa sperare almeno in un salto di qualità nelle proposizioni e nella possibilità di avere una interlocutrice capace ed attenta”.
È stata sottolineata poi “la lenta consunzione dei servizi sanitari che riguardano tutti i settori dell’assistenza ospedaliera, di cui neanche l’Ente Regione ha saputo cogliere la drammaticità, in questi mesi ed in questa emergenza, potenziando servizi efficaci a basso costo perché già esistenti”.
E dall’analisi si è passati quindi alle proposizioni, vale a dire “l’urgenza di definire un piano sanitario regionale unico strumento in condizioni di delineare cosa deve diventare la Sanità Calabrese.
 In questa riorganizzazione Lamezia deve mirare ad avere servizi efficaci diffusi, e nella valorizzazione della sua centralità potenziare i servizi dell’emergenza, della cardiologia e del settore materno infantile, ma anche della risposta ad alcune forme di cronicità, nelle quali già vanta una magnifica tradizione ed esperienza.
Tutto questo in un rapporto sano ed integrato con tutto il territorio dell’istmo e della nuova poderosa azienda ospedaliera Pugliese-Materdomini, che i cittadini Lametini considerano da tempo come presidi del territorio.
In particolare si è sottolineato un corretto utilizzo dei nuovi fondi previsti nel post emergenza covid, che richiede un surplus di attenzioni, che non finiscano per creare altri inutili presidi ospedalieri in Calabria”.
Viscomi e Notarangelo hanno condiviso questa impostazione – beati loro – e si sono fatti carico anche con iniziative immediate di sollecitare e spiegare ai commissari la drammaticità del momento. L’impegno è per un nuovo incontro entro due settimane, anche in attesa che si costituisca la Commissione Sanità della Regione Calabria.
Non ho l’abitudine di nascondermi dietro un dito o di non esternare quel che penso e nella fattispecie non sono affatto convinto che l’on. Viscomi, mai visto a queste latitudini così come l’on. Notarangelo, siano “capitati” da queste parti così per caso, bensì per addolcire l’amaro dell’ultima pillola somministrata ai lametini, addirittura snaturando la legge regionale nr. 6 del 2019 con la formula “interventi di manutenzione normativa” pur di far fuori il nosocomio lametino dalla fusione Pugliese – Mater Domini.
Il tutto “consumato” in fretta, di notte, senza preavviso, nella scia della migliore tradizione relativa ai colpi di mano che, da un cinquantennio i lametini hanno subito e continuano a subire.
Risparmi pure le sue energie, pertanto, il solerte segretario Sirianni ricordando che Waterloo segnò la fine di Napoleone e, vite parallele, la scomparsa del Pd dal proscenio politico lametino non è avvenuta solo per caso, né tantomeno, al punto in cui siamo bastano i plateali quanto ipocriti proclami per cancellare “la notte della manutenzione normativa”, gli inganni, le promesse di futuri quanto inutili accomodamenti e…la malasanità che affligge Lamezia e l’intero suo indotto.