“Sono felicemente sorpreso della decisione della terna commissariale dell’Asp di Catanzaro di dismettere i fitti passivi dell’azienda e di utilizzare le strutture di proprietà di Lamezia e Girifalco.
Finalmente qualcosa sta cambiando, non abbiamo timore a rompere consuetudini. Si è messo mano alla vergogna dei fitti passivi che i potentati di turno hanno sempre impedito di dismettere”.
Parole dell’avv. Mascaro, sindaco lametino.
Anche io sono felicemente sorpreso che il nostro sindaco si sia sorpreso, delle conclusioni alle quali è giunta la terna dei commissari dell’Asp di Catanzaro, da questo web journal denunciate, primi fra tutti, sabato u.s. in un articolo titolato: Aula bunker a Lamezia, è proprio uno scippo a Catanzaro?
Nella nota pubblicata venivano evidenziate due inoppugnabili verità:
- Sono 21 gli immobili in fitto ove si spende per questa voce oltre un milione di euro l’anno con contratti affetti da evidenti motivi di illegalità, con modalità di scelta di locali irrituali, con rinnovo automatico dei contratti, con spese che sono un esborso continuo e con l’ipotesi di dismissione di tutti gli immobili.
- In nome di una fantomatica “manutenzione normativa” nel processo di unificazione tra le aziende sanitarie Pugliese – Ciaccio e Mater Domini, veniva estromesso l’ospedale lametino.In verità il Consiglio dei Ministri , nel 2019, non approvò la legge solo per problemi di autonomia universitaria del Policlinico di Germaneto, non per l’ospedale della città della piana.
Una bufala, quindi, inventata per continuare il gioco dell’oca con i cugini lametini e per dirottare le risorse economiche elargite dal governo centrale solo verso Catanzaro.
La assegnazione di fondi per la sanità in quest’area ammonta ad una cifra intorno ai 700 milioni di euro/anno. In questo contesto qual è il gioco da fare? Depauperare l’ospedale lametino e concentrare funzioni, servizi e risorse economiche su Catanzaro. Esattamente quanto avvenuto, quanto sta avvenendo e quanto avverrà, continuando questo gioco perverso. Ci ripromettiamo, comunque, di pubblicare nei giorni a venire i budget assegnati ogni anno alle singole aziende sanitarie pubbliche ed alle tre cliniche private di Catanzaro.
Per intanto, sia per quanto riguarda la sanità sia per quanto riguarda gli affitti di cui alla delibera della terna commissariale, il sindaco Mascaro ha certamente in evidenza le grandi disponibilità di locali nelle strutture sanitarie pubbliche mai utilizzati a Lamezia e conosce meglio di noi i tagli di reparti, primari, personale, funzioni avvenute in questi anni e le grandi possibilità del nostro ospedale per l’unica struttura a norma, per gli spazi e per la centralità.
Che sorpresona conoscere esattamente quanti di quei soldoni vengono spesi per Lamezia ed i lametini!
Probabilmente, qualora ce ne fosse bisogno troverà anche motivi e valide spiegazioni relativamente all’ostracismo catanzarese verso la città da lui rappresentata nonché le risposte “alla vergogna dei fitti passivi che i potentati di turno hanno sempre impedito di dismettere”.
E lasciatemelo dire, intervenga Mascaro a mettere ordine e senno tra i suoi collaboratori che ancora “inseguono” consigli comunali riuniti tra due città diverse nel dna, acronimo che qui sta per diversamente non adattabili.
Perseverare in atteggiamenti accomodanti, nell’attuale momento politico, significherebbe solo salvare le apparenze e continuare ad abbaiare alla luna.