Pecunia non olet. Il denaro non odora. Traduco perché soventemente accusato di ricorrere al latino. E’ vero, ma fateci un po’ caso, esso è quanto mai fonte di vita vissuta. Vespasiano ed il figlio Tito discutono sulla “centesima venalium” che l’Impero Romano aveva posto sull’urina raccolta dai bagni privati, i cd. vespasiani. Tito getta delle monete in un bagno e dopo averle raccolte le avrebbe odorate. Qual è la morale: bisogna far cassa senza sottilizzare sulla provenienza del denaro.
Oggi, dal “re della monnezza” ai prìncipi, ai baroni, ai marchesi della “ecosostenibilità” derivante dallo smaltimento dei rifiuti, il passo è stato breve, tant’ è che nella dirimpettaia Albania è stato istituito un apposito corso di laurea. Insomma, cari cittadini, quanto noi quotidianamente buttiamo nella pattumiera è denaro sonante nelle tasche degli imprenditori del settore e lo smaltimento dei rifiuti su tutto il territorio nazionale è divenuto un business prezioso.
E’ ciò che fa dire a Sergio De Caprio, meglio conosciuto come Capitano Ultimo, assessore all’Ambiente della Regione Calabria: c’è una strada per uscire dall’emergenza. E nessuno ci lucrerà sopra.
In quest’ottica, Cosenza sull’orlo del collasso, Reggio in ginocchio, Catanzaro in affanno, Vibo Valentia e Crotone con le lacrime agli occhi, la nostra Iole Santelli, in nome dell’emergenza – urgenza (duratura nel tempo) emette l’ordinanza nr. 46 titolata “urgenti misure per assicurare la corretta gestione dei rifiuti urbani, indicando il territorio lametino come ubicazione di una terza mega discarica.
Avrebbe dovuto “insorgere” il nostro civico sindaco, avv. Mascaro, ma al di là di una timida e confusa reazione più di facciata, somigliante più al gioco napoletano delle tre carte, non mi è sembrato di intravedere una decisa presa di posizione in difesa di un territorio già piagato dalla presenza di cospicue e dannose discariche che hanno già abbondantemente pregiudicato non solo la salute dei cittadini, ma anche l’ecosistema della piana lametina.
A gridare il dissenso dei lametini solo Rete Civica, che rappresenta l’universo delle associazioni e comitati, spontaneamente costituitisi in difesa della città nell’assenza delle metafisiche presenze dei suoi politici, civici rappresentanti.
Questo web journal ha pubblicato, appena ieri, delle slides relative allo scempio ambientale provocato dalla politica “mondezzaia” adottata dai nostri amministratori. Le preoccupazioni dei lametini, allo stato sono state raccolte solo da “Capitano Ultimo”, che ha convocato Rete Civica .
Quanto avvenuto durante l’incontro di ieri ve lo racconta Nicolino Panedigrano, coordinatore di Rete Civica, ma anche nostro redattore.
“Sarà Ultimo, come ama esser chiamato, ma non certo per capacità di comprensione delle dinamiche politico-sociali che innervano il complesso territorio della Calabria. Capitan Ultimo volendo valutare le ricadute economiche, produttive e sociali delle sue scelte ambientali e di green economy ha convocato Rete Civica, che lui considera espressamente l’attore sociale primario del lametino, sia per comunicare attraverso di essa ai lametini l’avvio di una campagna di analisi chimiche e di campionatura di tutte le discariche di Lamezia, sia, e soprattutto, per essere da essa informato sul complessivo stato della salute ambientale del nostro comprensorio.
Nel nuovo incontro con Rete Civica l’Assessore è rimasto letteralmente stupito, impressionato e senza parole dalla forza plastica e dirompente di alcune slide, che gli sono state mostrate e illustrate e che gli hanno fatto toccare con mano l’enorme diffusione nella nostra piana di pesanti carichi ambientali di ogni genere.
Una slide in particolare lo ha colpito, quella in cui sono riportate su una stessa pianta sia tutte le discariche del lametino, da quelle ritenute “legali” di località Stretto e di Pianopoli a quella “pre-legale” sul torrente Bagni ed a quella abusiva di San Sidero, sia il Depuratore di Lamezia e quello di Nocera Terinese e, per finire, i 7 (ben sette) impianti di riciclo dei rifiuti che sono sparsi tra l’area ex Sir e la superstrada dei Due Mari e che trattano non solo rifiuti urbani da differenziare, ma anche rifiuti pericolosi e speciali, pneumatici, batterie, piombo e rifiuti sanitari.
Questa intensa opera di riciclo è chiaramente benemerita e va verso il giusto e necessario obiettivo di zero discariche, ma purtroppo non è esente da pericoli per la salute e per l’ambiente, basta pensare agli incidenti e agli incendi verificatisi anche di recente ed al fatto che uno di tali impianti è anche un inceneritore. E quindi, un territorio come la piana di Lamezia, che sta diventando sempre più virtuoso con la raccolta differenziata e che è da tempo virtuoso con il riciclo di ogni tipo di rifiuti, non può essere ulteriormente gravato nemmeno con un solo chilo di ulteriori rifiuti in nuove o vecchie discariche.
Rete Civica ha perciò ribadito a Capitan Ultimo le ragioni dei suoi no secchi a nuove discariche e nuovi abbanchi di rifiuti sulle due vasche di località Stretto e gli ha chiesto di dare invece ai lametini e ai calabresi risposte alle pressanti richieste di bonifica dei siti, di urgente avvio di indagini epidemiologiche e di sollecita istituzione del tanto atteso Registro Tumori. E l’Assessore ha immediatamente chiesto ai suoi assistenti di mettersi al lavoro su queste che anche lui ritiene attività urgenti e prioritarie.
Poi il concerto di voci di Rete Civica (Saveria Sesto di Città del Vino, Gigi Mazzei profondo esperto del settore, Alberto Statti di Confagricoltura, Giosy Gigliotti di Italia Nostra, Enzo Cittadino ex Assessore all’Ambiente di Lamezia ed il coordinatore Nicolino Panedigrano) gli ha illustrato lo stato reale della prima discarica di loc. Stretto, spiegando perché non è a norma e non può essere sovraccaricata di ulteriori rifiuti. Ciascuno, da specifiche angolature, ha illustrato i pericoli alla salute, all’ambiente, all’agricoltura, ai brand agricoli di qualità, al turismo, all’aeroporto, ecc. che ogni nuovo apporto di rifiuti provocherebbe. Ed hanno coralmente detto di essere pronti ad impedire con ogni mezzo l’arrivo anche di un solo camion di rifiuti e che, se anche non fosse Rete Civica a farlo, ci penserebbe qualcun altro, perché i cittadini lametini non ne possono più di essere trattati come la discarica di tutta la Calabria e non solo.
Capitan Ultimo ha espresso apprezzamenti e ringraziamenti per la passione e l’impegno profusi da Rete Civica, ha ribadito che il suo programma è quello di discariche zero entro due anni, ha spiegato di volerci arrivare con forti investimenti anche di fondi europei, partendo dal compostaggio certificato di prossimità, dalla bonifica dei corsi d’acqua e delle coste, dalla pulizia del mare, per finire con il riciclo di materassi, pannolini e di ogni altro materiale attualmente non riciclato.
Ha sì aggiunto che in questo momento ha bisogno di trovare posti in cui abbancare parte dei rifiuti prodotti in regione e che tra i siti considerati ancora aperti i tecnici hanno incluso anche quello di loc. Stretto, ma ha più e più volte ribadito che fino a che ci sarà lui di costruire una terza discarica a Lamezia non se ne parla, che comunque anche per quanto riguarda il resto lui non farà mai nulla contro la volontà dei territori, che per lui Rete Civica è la rappresentante del territorio lametino, che sono i lametini attraverso le loro rappresentanze a dover decidere cosa si possa o non si possa fare e che lui comunque ne rispetterà le scelte qualunque esse siano.
Nel ringraziarlo, Rete Civica ha tenuto a ribadire che in ogni caso non abbasserà la guardia.