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DISCARICHE SI, DISCARICHE NO A SECONDA DEI TERRITORI?
In quello lametino addirittura diventano presidio a difesa dell’ambiente

Mi sovviene una nota di qualche settimana fa in cui l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, in preda ad un enfatico raptus incensatorio, plaudiva al lavoro portato avanti dal collega Capitan Ultimo che secondo le avvedute indicazioni programmatiche dettate dalla neo governatice Santelli, interveniva dopo anni di speranzosa attesa, a sanare le antiche ferite causate, in territori a forte vocazione agricola di qualità e bio, dalla presenza di discariche.
Territorio interessato, ad alto rischio le località Vasi e Sicilione, rispettivamente nei comuni pre- silani di Davoli e Tortora, nonché di Sambatello e di Gioia Tauro.
Motivo di tanto incenso e lode da parte del Gallo, la sensibilità della Santelli e del destrorso governo per il territorio di questa martoriata regione, per la bonifica del quale ha stanziato tre milioni, più o meno in aggiunta ad altri due milioni e seicento mila euro di vecchia data.
Peccato, però, che la sensibilità della Santelli e dell’assessore Gallo perda di intensità cammin facendo e malgrado l’impegno di Capitan Ultimo, parrebbe vogliano aprire, con il silenzio – assenso dei sodali del luogo, una terza discarica a Lamezia Terme, osteggiata, però, dalla popolazione tutta e da circa 30 associazioni e comitati.
Sui giochi delle tre carte, che stanno avvenendo a proposito dell’ubicazione della terza discarica lametina, scrive Nicolino Panedigrano, che ha partecipato in prima persona a tutti gli incontri, politici e non, avvenuti nelle diverse sedi.
Con la calura ferragostana la controllata Lamezia Multiservizi (per conto del suo controllante Sindaco Mascaro?) ha fatto partire, fingendo di rivolgersi a noi, un attacco inaudito alle convinzioni e ai programmi ambientalisti dell’Assessore Regionale all’Ambiente. Su alcune particolari questioni tecniche risponderanno a breve e dettagliatamente i nostri esperti, ma nel frattempo non possiamo esimerci dal replicare ad alcune questioni di natura prettamente “politico-amministrativa”.
In questi mesi a turno una ventina di qualificati dirigenti delle quaranta associazioni di Rete Civica hanno ascoltato Capitan Ultimo ripetere e ribadire negli incontri da lui convocati che l’obiettivo del suo programma è discariche zero, che lo vuole raggiungere al massimo entro due anni e che finché ci sarà lui della terza discarica a Lamezia comunque non se ne parla. Ma non siamo stati i soli, per come ha anche riferito la stampa, queste stesse affermazioni qualche giorno fa le hanno ascoltate dalla sua viva voce pure i cittadini di San Mazzeo. Più che con noi, la nota stampa con cui la Multiservizi ha celebrato le sorti magnifiche e progressive delle discariche controllate (e in particolare della terza prevista in località Stretto) ha polemizzato, quindi, direttamente e di petto con l’Assessore Ultimo, tentando nei fatti di ridicolizzare l’impianto del suo programma ambientalista.
Checché ne pensi l’Assessore De Caprio, che va promettendo fra due anni Discariche Zero, secondo Multiservizi una discarica non solo non inquina, non è un rischio per la salute dei cittadini, non è un danno per ambiente, attività agricole circostanti e turismo, ma anzi una discarica controllata è addirittura “un presidio a difesa dell’ambiente”. Verrebbe da dire al dr. Bevivino, cui la nota di Multiservizi va legalmente attribuita, che, se davvero le altre due discariche di località Stretto sono di una così grande bellezza e amenità, sul terreno a fianco invece della terza discarica vada a costruirci una bella villetta dove trascorrere il suo meritato riposo estivo.
La realtà, però, viene abbondantemente fuori dalla stessa nota stampa di Multiservizi. Quello su cui davvero si punta è il “notevole vantaggio economico” che la terza discarica comporterebbe “per il Comune” (leggasi Multiservizi), mentre della sbandierata “minore incidenza della tassa rifiuti” i cittadini di Lamezia non se ne sono finora accorti. E poi, visto che la legge, per come è scritto nella stessa nota stampa, detta norme severe per piano di ripristino ambientale, piano di gestione post-operativa, piano di sorveglianza e controllo, Multiservizi non chiarisce perché le vecchie discariche da essa gestite siano tuttora sotto sequestro penale per indagini su reati ambientali.
Allora, invece di provare a dettare la linea politico-amministrativa a Capitan Ultimo attraverso allarmi infondati su un’imminente emergenza rifiuti nel nostro comprensorio e nell’ATO Lamezia-Catanzaro, la Multiservizi cerchi di tornare a fare il suo mestiere primario, che è quello di spazzare, pulire e raccogliere i rifiuti. Vadano il dr. Bevivino ed il Sindaco un po’ in giro per la città, per i quartieri periferici e per il resto del comprensorio a rendersi conto dello stato di degrado in cui versano e poi provino ad evitare che, come è scritto nella nota stampa della Multiservizi, in “un ambiente compromesso dal punto di vista ambientale vi -sia- una maggiore incidenza di malattie”.
Sarebbe facile ironizzare sull’affermazione che la terza discarica sarebbe costruita “a salvaguardia delle produzioni agricole di qualità” (immaginiamo un trust di cervelloni quali il dr. Bevivino, il Sindaco Mascaro, la Santelli e magari anche Tallini, impegnati a lavorare ad un nuovo marchio di qualità, come un DOCD -Denominazione d’Origine Controllata in Discarica- o qualche altra amenità del genere), ma le scelte di sviluppo e di brand del territorio non spettano davvero alla Lamezia Multiservizi. E non spetterebbero precipuamente nemmeno a noi (ma quali rappresentanti di categorie produttive e associazioni ambientaliste e culturali dovremmo essere perlomeno ascoltati). Cerchiamo solo di fare supplenza rispetto ad un Sindaco e ad una amministrazione comunale che in questa brutta vicenda sono sdraiati come tappetini sotto i tacchi della Santelli e della Multiservizi.