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LA VISIONE ONIRICA DELLA MULTISERVIZI IN TEMA DI DISCARICHE
Infrastrutture di base a tutela dell’ambiente e fonte di reddito per il Comune. Nessun impatto negativo per la salute dei cittadini

Non so chi sia l’estensore della nota pervenutami per posta elettronica a firma Lamezia Multiservizi Spa. A meno che le regole non siano cambiate, qualsiasi comunicazione inviata da un ente è attribuibile al suo presidente o amministratore delegato. Nella fattispecie, quindi, la nota della Multiservizi, dovrebbe essere stata redatta dal dott. Eliseo Bevivino, amministratore unico della Lamezia Multiservizi. Nel dubbio, però, che non siano state rispettate le formali consuetudini, indirizzo questi miei pensieri all’oscuro autore che tal definirò nel corso di quanto andrò a scrivere.
Mi sia consentito prima di tutto di dissentire dall’ interpretazione data alla logica aristotelica secondo la quale i ragionamenti deduttivi sono necessari ed il ragionamento per eccellenza è il sillogismo che si compone di due premesse ed una conclusione.
Mio oscuro autore, dal suo scritto si ricava l’impressione che lei voglia accreditare solo la sua premessa, cioè la discarica controllata non può essere considerata fonte di inquinamento, bensì infrastruttura di base a tutela dell’ambiente.
Dall’ altra parte – seconda premessa – i lametini, invece, recitano il mantra: la discarica inquina, pronti a smentire le sue “interessate” verità con propri tecnici.
Pertanto, qualora volessimo seguire l’insegnamento aristotelico verrebbe a mancare il sillogismo, vale a dire quel trait d’union fra le due premesse, fermo restando che se l’una o l’altra dovesse essere falsa il castello va in frantumi.
E la prima smentita sulle conclamate virtù taumaturgiche delle discariche le arriva, guarda caso dall’assessore regionale alla Agricoltura, Gianluca Gallo che, con ducesco cipiglio, qualche settimana fa annunciava urbi et orbi che “nel solco del lavoro portato avanti dal collega delegato all’ambiente Sergio De Caprio (meglio conosciuto come Capitan Ultimo)   e secondo le indicazioni programmatiche dettate dalla  presidente Santelli,  finalmente e dopo anni di attesa per sanare antiche ferite, aperte in territori a forte vocazione agricola, associati anche in termini di brand a produzioni di qualità”… omissis, in aggiunta a quanto già stanziato (ml. 2.643.000 euro) ne sono stati rimodulati altri 3.700.000 per la riqualificazione ambientale dei siti inquinati (ex discariche) nei comuni di Cassano Ionio e Castrovillari.
Tutto ciò è veramente raccapricciante e senza logica. Ciò malgrado, quando tutto il Paese è teso e coeso a trovare soluzioni che non pregiudicano né il territorio né quanto riguarda il buon vivere lei, mio oscuro autore, aguzza l’ingegno propinandoci le specifiche procedure VIA (valutazione impatto ambientale) alle quali dovrebbe ubbidire una discarica controllata sia nella gestione operativa, sia in quella post operativa, trentennale, dopo la chiusura.
E qui mi perdo leggendo che tutto – suolo, atmosfera e salute dei cittadini –  viene posto sotto controllo: dai criteri costruttivi all’ubicazione dell’impianto; dalla protezione delle matrici ambientali al controllo delle acque superficiali e delle acque freatiche; dalla gestione del percolato alla protezione del terreno e al controllo del biogas.       
Certamente è tutto previsto nella valutazione dell’impatto ambientale, ma non c’è certezza che quanto scritto nel VIA, in territorio lametino venga rispettato prima, durante e dopo.
A giudicare dalle condizioni in cui esso versa non ci giurerei, ben conoscendone, causa mio “deprecabile” hobby, lo stato di abbandono totale. Sempre pronto, però a ricredermi, qualora mi fossero forniti tutti i risultati degli esami effettuati sulle discariche chiuse e quelli preventivi sulla nuova discarica che si intenderebbe aprire, come prescritto dal VIA.
Mi ha poi meravigliato profondamente, mio arguto autore, il fatto che lei non abbia manco accennato alla presa di posizione di Capitan Ultimo rimasto, quanto meno sorpreso, davanti allo scempio documentato da uno studio elaborato da Rete Civica, dal quale emerge che la città di Lamezia  è assediata da ben sette impianti di riciclo dei rifiuti. Lo stesso ha assicurato che fino a quanto gestirà lui la partita, di istituire la terza discarica non se ne parla.
Sa, mio ignoto scrittore, lei mi fa venire in mente quella canzone dei Giganti – Mettete dei fiori nei vostri cannoni, perché noi vogliamo molecole di pace”.
E Lei, subdolamente, ci sta presentando la discarica come un presidio a difesa dell’ambiente, come salvaguardia delle produzioni agricole di qualità, rilevanti in una pianura fertile qual è quella lametina, addirittura come infrastruttura sanitaria di base a tutela dell’ambiente, nonché – e questa è l’unica probabile verità – apportatrice di un notevole vantaggio economico per il Comune e, forse per i creduloni cittadini lametini.
Ignoto estensore, sempre con rispetto e la massima comprensione: nella calura estiva di queste notti afose agostiane, fosti forse tormentato dalle Erinni?