Allorché, se non ricordo male, il 3 o 4 di agosto, leggendo i giornali per tenermi informato su quanto stesse succedendo in quei giorni a Lamezia, ho appreso che la giunta comunale lametina aveva approvato il DUP, sono stato pervaso da un senso di sbigottimento. Hanno approvato il DUP, mi sono chiesto, il 4 di agosto? Ma gli amministratori lametini: sindaco, assessori, la maggioranza che li sostiene, e anche l’opposizione che dovrebbe rendersi conto di ciò che l’amministrazione chiederà, tra breve, al consiglio comunale di deliberare, sono consapevoli in cosa consista il DUP? Sanno che cosa comporti la formulazione di questo fondamentale documento amministrativo? Mi sono posto queste domande perché ho avuto il dubbio che forse, a tale proposito, le idee siano in tutti poco chiare per la semplice ragione che, approvando quel DUP, in piena estate e con il Covid ancora in eruzione, il sindaco e la giunta abbiano assolto sì, al compito burocratico di essere in regola con l’adempimento prescritto dal TUEL (Testo Unico sugli Enti Locali), ma non abbiano impiegato nulla, in termini di tempo ed impegno, per elaborare un documento che, nelle linee fondamentali, potesse assomigliare, almeno in parte, a ciò che il citato TUEL prescrive debba effettivamente essere il DUP per risultare funzionale ad una buona amministrazione della città.
Il DUP (Documento Unico di Programmazione) è un documento sistemico; attraverso le due sezioni di cui è formato, la Sezione strategica (SeS) e la Sezione operativa (SeO), un ente pubblico, in questo caso l’amministrazione comunale di Lamezia Terme, programma i suoi progetti che possono richiedere una durata più lunga, anche di mandato, per essere realizzati, nonché le attività la cui risoluzione richiede un periodo più breve, annuale o triennale.
Il TUEL prescrive, inoltre che il bilancio di previsione, annuale e triennale, debba essere formulato in modo che risulti correlato al DUP; debba essere proposto al consiglio per essere deliberato ed entro i 20 giorni successivi alla sua approvazione la giunta debba elaborare il PEG (Piano Esecutivo di Gestione) mediante il quale devono trovare organica correlazione sia il “Piano dettagliato degli obiettivi” cui s’intende pervenire nell’anno e nel triennio, che il “Piano delle performance”.
Per l’insieme di queste ragioni, progettuali e finanziarie, il DUP richiede un intenso lavoro preparatorio e, successivamente, un dibattito approfondito in sede di consiglio sui progetti e le attività che la giunta comunale prevede di poter realizzare sia nel lungo termine che in quello breve e medio del suo mandato.
Il TUEL stabilisce, infine, che la giunta debba presentare annualmente il DUP al consiglio affinché esso proceda, entro il 15 novembre, ad un adeguamento con l’approvazione della “nota di aggiornamento o di assestamento”. Inoltre dentro la data citata, la medesima giunta deve trasmettere al consiglio stesso il bilancio di previsione, che deve tener conto, evidentemente, degli aggiornamenti apportati nella progettazione strategica ed operativa contenuta nel DUP.
Quindi al DUP è collegato il bilancio di previsione al quale è collegato il PEG, che svolge essenzialmente, una funzione di responsabilizzazione. Attraverso il PEG, infatti, la giunta può autorizzare la spesa in maniera più analitica e vincolante rispetto al medesimo bilancio di previsione e collegare gli obiettivi e le dotazioni ai soggetti responsabili.
La giunta comunale di Lamezia ha tenuto in considerazione questa strategia di connessione tra i vari documenti che ha dovuto predisporre ed ha fatto approvare? Il DUP, per esempio, presuppone una complessa preparazione in cui oltre al sindaco e all’assessore del ramo siano coinvolti non solo i componenti della commissione consiliare delle attività economiche, ma tutti i componenti della maggioranza nonché quelli della minoranza che volessero partecipare, con le loro proposte, alla sua redazione (in questo consiste la costruzione, con modalità partecipative, dei documenti progettuali e finanziari di un comune). Dubito che tutto questo complesso lavoro sia avvenuto. Anche perché, da come va muovendosi, giorno per giorno, la giunta ha dimostrato di non avere una visione strategica della città e quindi non è in grado di programmare alcunché.
L’amministrazione lametina sta facendo del tirare a campare e del cercare di risolvere alla meno peggio i problemi che quotidianamente eruttano dal cratere del vulcano Lamezia, la “guida ideologica” a cui ispirare la propria azione di governo. Sindaco e giunta non conoscono i problemi strutturali della città che, in modo prioritario, avrebbero dovuto costituire gli elementi fondamentali del DUP incluse le indicazioni delle modalità, degli strumenti, dei finanziamenti occorrenti per essere affrontati e risolti. E, poiché non li conoscono non hanno consapevolezza della loro complessa e difficile consistenza. Non mi stupirei se, fra cinque anni, al termine del suo mandato questa amministrazione lasciasse la città in condizioni peggiori di quelle in cui l’ha trovata nel dicembre del 2019 in quanto i problemi strutturali di Lamezia, irrisolti, si saranno ulteriormente aggravati. Vogliamo fare un esempio? Che fine avrà fatto, fra cinque anni, il problema dell’insediamento di contrada Scordovillo e della sistemazione dei rom che lo abitano? Sarà ancora lì, a poca distanza dal Palazzo comunale e dal Presidio ospedaliero dove giace da quasi quarant’anni e dove periodicamente vengono bruciati rifiuti di ogni genere tanto che gli “incensi” che ne esalano arrivano fino al cielo stellato, o sarà stato risolto? Se inteso correttamente, il DUP deve servire essenzialmente per dare risposta a questa domanda ed ad altre simili a questa.
La fretta e la furia con cui il DUP è stato approvato dalla giunta e deliberato dal consiglio il 18 settembre successivo, nel corso di una interminabile ed infuocata seduta del consiglio comunale, mi fa venire il sospetto che non sia stato varato un documento programmatico appositamente formulato, ma che siano state utilizzate le dichiarazioni programmatiche rese dal sindaco al consiglio comunale, che a loro volta, sono le medesime del programma elettorale predisposto, per la bisogna, dal primo cittadino. Quando avrò letto documento approvato dal consiglio, mi si potrà disvelare il mistero e tutto mi sarà chiaro!!
Mi chiedo, ancora: tutto questo è avvenuto per decisione autonoma del sindaco senza che nessun altro, nemmeno l’assessore al bilancio, ne sapesse niente? Oppure, nessuno ha avuto nulla da obiettare? E’ possibile che un semplice programma elettorale possa venire spacciato per un documento, il DUP, che il TUEL prescrive debba essere predisposto con il massimo rigore metodologico, nonché con la conoscenza approfondita dei progetti che, con priorità ed urgenza, debbano essere programmati e risolti, senza che nessuno, ripeto, né in giunta né in consiglio, abbia avuto alcunché da ridire?
Se questo convincimento ha fondamento e non è la proiezione di elucubrazioni di chi scrive, si spiegherebbero anche i risentimenti politici che si sono manifestati nell’ultima riunione consiliare, allorché parte dei consiglieri della maggioranza non è entrata in aula alla prima chiamata, e qualche suo esponente ha reso pubblica l’irritazione rivelando, ad alta voce, che della medesima maggioranza “si sente ospite più che farne organicamente parte”. Non era cominciata con la manifestazione di segnali di questo genere la serie di dimissioni, di vicesindaco, di assessori, di presidente di qualche partecipata, durante la precedente consiliatura, prima ch’essa terminasse per lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni malavitose? Possibile che i fatti accaduti nel passato non abbiano insegnato nulla a chi si ritrova di nuovo ad amministrare la città?