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SANTELLI, I PENSIERI DI UN SOGNATORE
E’ vero… a volte le apparenze ingannano

La notizia giuntami relativamente alla prematura morte dell’on. Iole Santelli mi ha addolorato e non poco, forse perché fino a ieri i miei pensieri nei Suoi confronti certamente non stazionavano sulle vette dei monti più alti della nostra Terra.
In tutta sincerità avevo “in macchina” una lettera aperta, a Lei indirizzata, il cui titolo era “ Balla, balla, ballerina” riproponendo la Ballerina di Siviglia  di Cacao Meravigliao, gioconda e spensierata.
Quando stamane ho appreso che Atropo inesorabile, con lucide cesoie, aveva reciso lo stame della sua vita, filato da Clote ed approvato da Lachesi, nella sua funzione notarile della mitologia greca, il cielo mi è caduto addosso perché, inconsapevolmente, non avevo capito quanto voglia di vivere ci fosse nelle sfrenate tarantelle alle quali ci ha fatto assistere e quanta voglia di dare colore al grigiore di questa terra benedetta non so da chi, ma certamente condannata da uomini “che delitti perseguono”.
Iole, Le do del tu in questa mesta ricorrenza che ci rende uguali nel prima, combattenti su fronti opposti,   e nel dopo, quando Atropo taglierà anche lo stame della mia vita.
Per intanto a Te onore e rispetto, perché pur consapevole del tuo destino hai avuto il coraggio di portare avanti un “sogno” che probabilmente mai diventerà una realtà.
A me, sognatore appoggiato con i piedi sulle nuvole, siano concesse le attenuanti generiche per non aver compreso il tuo dramma interiore e quella tua voglia di cambiare le regole del gioco, presuntuosamente nel verso a me gradito.
Addio, Iole.