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Scout o ultrà La divisione politica tra destra e sinistra non ha più senso

minilogoSe gli elettori di Mascaro, Gianturco, Ruberto e Mazzocca, al ballottaggio ragionassero come se fossimo nel 1958 esso sarebbe inutile. Ma siamo nel 2015 e le categorie destra e sinistra  grazie a Dio non spiegano più nulla, a Lamezia come in Italia.
Intendiamoci, ci sono ancora in giro alcuni politici che ragionano con tali categorie mentali per cui passano tutto il loro tempo ad etichettare cose e persone. Per capirci ne indico uno solo, una persona istruita ed intelligente del pd, che si chiama Stefano Fassina. Se voi leggete il Corriere della sera di ieri 2 giugno, trovate a pag. 6 l’ennesimo diktat di Fassina (minoranza pd): «retromarcia sulla scuola o sarà scissione». Fassina ragiona così: il Ddl sulla scuola di Renzi è di destra per cui va ritirato; la Paita, candidata di Renzi in Liguria, è di destra per cui andava votato invece Pastorino che è di sinistra. Con questo ragionamento (destra-sinistra) in Liguria ha vinto Toti, ma Cofferati, Fassina e tutta la minoranza pd ritengono che sia il male minore, l’importante è che non abbia vinto la Paita che è di destra.
Anche a Lamezia ci sono alcuni nel pd e fuori del pd che ragionano come Fassina, per cui adesso a Tommaso Sonni che deve battere Mascaro consigliano quello che Fassina consiglia a Renzi: retromarcia sulla scuola, sennò gli insegnanti di Lamezia non ti votano. E cose del genere. Ora è evidente a tutti che a Lamezia si vota per il sindaco e che le questioni “nazionali” possono interessare (non a caso) ai grillini (scuola) o a Casapound (rom e immigrati) cioè agli unici movimenti ancora ideologici in giro.
La verità inoppugnabile è, invece, che  Tommaso Sonni batterà Mascaro se riuscirà a raccontare ai lametini la città che ha in mente, se riuscirà a far amare le sue idee e la sua visione di una città comprensorio viva, senza burocrazia, accogliente perché unisce, più bella, che fa della salute di tutti e della prevenzione (dalle malattie e da frane e terremoti) i suoi progetti fondamentali.
Dinnanzi i vecchi comunisti e i nuovi luoghi-comunisti alla Mascaro (uno capace di parlare tre ore senza dire nulla urlando a memoria il Grande Libro dei Luoghi Comuni di un Aspirante Sindaco Ultrà in Tour)  Sonni incarna la persona concreta che non crede più alle etichette o alle vecchie ditte ed è capace di  risolvere i problemi senza girarvi attorno.
In fondo, al ballottaggio sono arrivati due apprezzati professionisti: uno scout e un avvocato che sotto il vestito e la cravatta è un ultrà riconosciuto. I lametini possono scegliere a ragion veduta, e alla fine potrebbero preferire l’esatto contrario di un ultrà.
Finora hanno appoggiato Sonni il vice segretario del pd Guerrini e il vice ministro dell’economia Morando, magari fra poco arriverà a Lamezia (speriamo) Renzi o la Boschi. Ma se nel frattempo in giro Sonni sparerà a zero sul Ddl “la Buona scuola”, sul renzismo, sul governo, sul jobs act, insomma se Sonni dovesse essere un Fassina qualsiasi, diventerebbe come Mascaro, ultrà contro il governo che sta portando l’Italia fuori dalla crisi.