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a cura di Redazione di Lamezia 3.0
Attualità – 11/11/2020
ORA O MAI PIÙ
di Emilio Vescio
Da più lustri sentiamo ripetere il solito mantra: dobbiamo far ripartire la sanità calabrese.
Di fatto non è mai successo niente, solo slogan e niente più. Una cosa certa è che negli anni si sono sempre succeduti manager per niente all’altezza del compito, consentendo agli amici degli amici e alla malavita, questa sì all’altezza del compito, di infiltrarsi sempre più nel delicato e vitale sistema sanitario.
Dopo l’insuccesso del generale Cotticelli, il Cdm, senza batter ciglio, ha nominato Zuccatelli ritenendo, parole del premier Conte, che “I cittadini meritano una persona capace di affrontare la situazione”. Al generale Cotticelli, rimosso dall’incarico a seguito di una sua intervista televisiva in cui dimostrava di sapere poco o nulla del settore che avrebbe dovuto dirigere, ecco prontamente subentrare Zuccatelli, uomo con una esperienza ultratrentennale (è quanto afferma il ministro della salute Roberto Speranza) il quale in una intervista sosteneva che “Le mascherine non servono a un ca..o e nel caso in cui io fossi positivo dovresti baciarmi per 15 minuti con la lingua in bocca altrimenti non te lo becchi”.
Intanto la Calabria stenta a decollare, cercando di sopravvivere agli effetti disastrosi di un commissariamento iniziato 10 anni fa. Avanza invece, celermente, il disavanzo (quasi 170 milioni di euro ad oggi), mentre i LEA si fermano a quota 136 rispetto alla soglia minima prevista di 160.
Un fatto è certo: la Calabria sanitaria è in condizioni da Terzo Mondo. Secondo una recente indagine di Demoskopika, il sistema sanitario calabrese è il peggiore d’Italia.
Come sarebbe finita se in Calabria la pandemia si fosse manifestata con la stessa virulenza registrata in altre regioni?
Certamente non bene. Per non parlare dei casi di “malasanità” diffusi nella nostra regione e dell’assoluta mancanza di organizzazione sanitaria, voluta e promossa, al solo fine di privilegiare ben note strutture private.
E che dire, poi, degli ospedali usati come serbatoi di voti o di nuovi edifici mai collaudati ed ancora in attesa di essere utilizzati? E ancora, che dire dello spreco di milioni di euro a vantaggio dell’Associazione d’impresa (non temporanea ma a tempo indeterminato) Politica-Mafia-Massoneria?
Più si sfoglia questo vergognoso libro e più ci si accorge che chi ha avuto il potere non è mai volutamente intervenuto. Come le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo! E noi calabresi abbiamo mai parlato? Mai!
Non ci si venga, quin di, a lamentare e a piagnucolare se le cose non vanno bene! Bisogna riunirsi, parlare, agire, essere conseguenziali e coscienti di ciò che si intende fare per noi e per i nostri figli. Si abbia, una volta per tutte, il coraggio di “gridare” e di non più subire passivamente. Le forme democratiche esistono, cerchiamo di utilizzarle. Sfruttiamole convintamente al meglio e cerchiamo, alla luce di quanto sta succedendo, di utilizzare, una volta per tutte, l’unica arma in nostro possesso: il voto.