Alla Gazzetta del Sud (tre anni fa la Gazzetta in prima pagina) che oggi ci ricorda come il 30 agosto 2012 aveva pronosticato Mascaro sindaco, vorremmo domandare alcune cose, la prima delle quali è se un candidato sindaco può pensare di vincere spendendo 20mila euro per la campagna elettorale, un quinto di quanto speso da qualche consigliere comunale eletto.
Io non capisco nulla di flussi elettorali e siccome non riesco a capire come uno possa ottenere 400, 600, 930 voti ho deciso da molto tempo che fare attività politica non fa per me (non puoi fare l’elettricista se non sai da dove cominciare). Scrivo a tempo perso di politica per cui scrissi prima delle elezioni che il centrodestra a Lamezia conta storicamente su 15mila voti che qualunque Pincopallo ha preso (Mascaro ne ha ottenuti 16mila).
Tutta la stampa lametina, giornali e tv, sono stati al servizio di Mascaro e oggi si arriva al mai visto di mettere in prima pagina l’arrivo del lider maximo accompagnato dalla first lady. La moglie di Speranza non l’abbiamo mai vista, ma torno a dire che il malcontento per Speranza & Renzi spiega il successo della destra dal momento che Tommaso Sonni non ha avuto il tempo di farsi conoscere in tutta la città (porta a porta e con vele mobili). Un’altra cosa che avevo capito era che i non votanti, al contrario di quanto succedesse una volta, ora sono delusi di sinistra, e basti pensare alla traiettoria politica dell’avv. Pino D’Ippolito per capire il concetto.
In un consiglio comunale dove Luigi Muraca e De Biase assumeranno il ruolo di statisti visto il contesto, resta la semplice constatazione che se la destra si presenta unita all’elettorato lametino non c’è mai partita (60 a 40 se va bene). La sinistra vince se contrappone (vedi Lo Moro e Speranza) un candidato nuovo che però abbia il tempo di farsi conoscere dai lametini. Avendo il Pd fatto perdere tempo inutile nel tentativo di imporre un candidato espressione del notabilato locale, oltre 10 mila voti non si va.
Ultima domanda. Se invece del fair play di Sonni ci fosse stato un candidato contro (alla Piccioni) all’attacco di Calabria Etica e Calabresi nel mondo, e che avesse parlato innanzitutto dei recenti arresti, l’esito sarebbe stato diverso?
La mia risposta è negativa, così come non ho apprezzato che ai comizi di Tommaso Sonni la colonna sonora sia stata una canzone di Eugenio Finardi. Finardi è del 1952 e non ha più nulla da dire da molto tempo ai giovani, la sua canzone sarebbe stata perfetta per il candidato di Sel. Ma io ormai penso che politica coincida con comunicazione.