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CONSIDERAZIONI SUGLI EFFETTI CONSEGUENTI ALLA VISIONE DEI TALK SHOW TV
Dalla trasmissione delle ultime puntate di “Di Martedi” e “Porta a Porta”

Sera di martedi 2 febbraio, in considerazione dell’importanza degli accadimenti politici  succedutisi nella giornata, mi sono collegato con due trasmissioni televisive; prima a “Di Martedi” condotto da Giovanni Floris iniziata alle 21:15 e, successivamente, a “Porta a Porta” di Bruno Vespa, iniziata alle 23:05.
Il dispiegamento di personaggi del giornalismo, cartaceo ed on-line”, presenti a “Di Martedi” è stato imponente e straordinario ne è stato, come sempre, l’avvicendamento.
L’ospite più presente, è stato, però, un convitato di pietra, una personalità assente, ossia Matteo Renzi. Il conduttore del programma e la maggior parte dei convitati lo hanno nominato spesso, direi continuamente, soprattutto per criticarne le politiche, presenti e passate, e deplorarne le tattiche che hanno portato alla crisi del governo attuale di Giuseppe Conte. Un qualsiasi ascoltatore, che fosse stato ignaro degli avvenimenti politici e sociali dalle elezioni politiche del 2018 ad oggi, e che per caso si fosse trovato a seguire la trasmissione florisiana, da come andavano svolgendosi gli interventi e le interlocuzioni, avrebbe capito solo che Matteo Renzi è la causa di tutti i mali piovuti addosso all’Italia negli ultimi anni. Anche la prof.ssa Elsa Fornero, presente alla trasmissione, ministro del lavoro nel governo Monti del 2011 ed autrice della famosa, o famigerata, a seconda dei punti di vista e comunque contestata negli anni, riforma del lavoro che porta il suo nome, non si è sottratta all’impulso, proveniente dal suo inconscio, di accennare a Renzi con valutazioni negative.
Per onestà intellettuale debbo aggiungere che erano presenti anche due  giornalisti, Annalisa Chirico e Alessandro Barbano, i cui interventi mi sono sembrati più equilibrati, anche nei confronti di Renzi, e molto più aderenti alla situazione per come si era andata evolvendo in questi giorni.
D’altro canto tutti i talk show de La7, cioè l’emittente dell’imprenditore Cairo, hanno questo obiettivo primario: dare addosso al leader di Italia Viva, qualunque cosa egli faccia o eviti di fare.
Sono passato, più tardi, a “Porta a Porta” dove la trasmissione si è svolta in modo molto più equilibrato; gli interventi e le valutazioni dei quattro ospiti presenti hanno fotografato con maggiore terzietà ed equanimità i comportamenti di tutti gli attori politici che nei giorni passati hanno tentato di risolvere la crisi intorno al Presidente Figo: da Renzi a Zingaretti, da Leu ai 5Stelle a Conte e via discorrendo.
Questa mattina, per curiosità, ho voluto consultare Auditel, che traduce in dati numerici  comprensibili il gradimento degli ascoltatori delle varie trasmissioni sia sotto forma di presenze medie che di rapporto percentuale (share) e ne pubblica i risultati.
Cosa ho scoperto? Che in poco meno di quattro ore di trasmissione, dalle 9:15 all’1:00, avevano seguito la trasmissione “Di Martedi”, in media, 2.050.000 ascoltatori con uno share dell’8,8%; mentre in due ore di trasmissione, dalle 23:05 all’1:00, “Porta a Porta” era stata seguita, in media, da 1.456.000 ascoltatori, pari ad uno share dell’11,1%.
Conclusione: la “partita” si è chiusa a vantaggio evidente di “Porta a Porta”  e ciò significa che non sempre i commenti esagitati, sfacciatamente faziosi ed anti-renziani, trovano accoglimento e sono graditi. Dai dati rilevati dalle citate trasmissioni, s’intuisce che un numero maggiore di ascoltatori ha preferito seguire la trasmissione di Vespa anzicché quella di Floris, soprattutto se si tiene conto delle fasce orarie in cui i due talk show si sono svolti e della durata dell’una e dell’altra.
Forse l’imprenditore Cairo una qualche domanda dovrebbe pur porsela, nel suo interesse, rispetto agli ascolti televisivi dei maggiori talk show che la sua televisione manda in onda. Se non corre ai ripari finirà per rimetterci!!