Vai al contenuto

IN CALABRIA ANCHE I VACCINI SONO CAUSA DI DISEGUAGLIANZA E DISPARITA’
Innescata la solita lotta tra soggetti deboli ed enti che non fanno il loro dovere. I media di stamane pubblicano titoloni per niente rassicuranti sulla gestione dei vaccini nella nostra regione. Parrebbe - a dire dell’Asp - che Cosenza li abbia finiti dopo aver appena iniziato la vaccinazione degli over 80enni. Se, però, si va sul portale del Governo dedicato alla vaccinazione si apprende che in Calabria sono state inoculate 119.224 mila dosi a fronte delle 193.580 mila a disposizione. Pur dando esistenti il 30% delle dosi conservate per il richiamo, mancano all’appello 38.000 preziosi flacconcini sui quali, allo stato, nessuno sa dare indicazioni. Non si sta qui a soffiare sul fuoco ed a formulare ipotesi assurde, però una considerazione è d’obbligo farla: è possibile che in tema di sanità, ieri come oggi, i preposti alla bisogna siano così sprovveduti da non sapere che, aritmeticamente, due più due fanno quattro, tranne che non ci siano incognite inespresse. Intanto ecco quanto scrive la commissaria del Psi lametino.

I vaccini avrebbero dovuto rappresentare la luce in fondo al tunnel, invece, in una Regione come la nostra, rischiano  di diventare l’ennesima causa di diseguaglianza e disparità di trattamento, innescando la solita lotta impari tra soggetti deboli ed Enti che non fanno il loro dovere.
È veramente vergognoso dover prendere carta e penna e denunciare pubblicamente la lesione del sacrosanto diritto alla salute, soprattutto all’indomani del terribile periodo che, a causa della gravissima situazione sanitaria, ha visto la morte di tantissimi nostri connazionali.
Non immaginavo che si dovesse assistere ancora una volta alle inefficienze e ai ritardi della nostra Regione nella somministrazione dei vaccini.
Una Regione perennemente impreparata e inadeguata.
Condivido appieno la denuncia fatta da Francesco Grandinetti, in merito alla vicenda della somministrazione parziale dei vaccini agli over 80 e alle categorie più fragili. La responsabilità della Regione è nella sua totale disorganizzazione sul piano sanitario, tant’è che ha autorizzato solo alcuni settori della medicina territoriale-opportunamente organizzati- all’erogazione dei vaccini e non ha esteso, attraverso l’individuazione dei locali e il rilascio delle necessarie credenziali, la possibilità di somministrazione da parte di tutti i medici di base.
Inoltre il PSI aderisce sin da subito al comitato che l’ing. Grandinetti intende costituire a difesa dei più deboli, per raggiungere al più presto una somministrazione di massa dei vaccini, agli anziani e alle categorie più fragili. Faccio appello agli organi competenti perché provvedano celermente a individuare locali attrezzati per consentire a tutti i medici di famiglia, compresi quelli non aderenti alle UCCP, che si sono dichiarati disponibili ad effettuare i vaccini agli anziani loro assistiti, nel più breve tempo possibile e all’Asp di fornire le necessarie credenziali.
Oggi bisogna prendere atto che non è bastata una pandemia di portata mondiale a modificare l’atteggiamento della classe politica calabrese. Lotterò fino in fondo affinché non si esaurisca la speranza di tantissimi cittadini calabresi che chiedono semplicemente il riconoscimento e la tutela dei loro più elementari diritti.