Si era creata una grande attesa per l’incontro-confronto che sarebbe dovuto avvenire il 26 luglio p.v., a Santa Margherita del Belice, tra il giudice Romano De Grazia, presidente emerito della suprema corte di Cassazione nonché padre putativo della Legge Lazzati, ed i rappresentanti di Libera, organizzazione che nell’immaginario collettivo è considerata depositaria di grandi virtù e superbe glorie nella lotta e nel contrasto alla mafia.
Ebbene, ancora una volta, non ci sarà alcun confronto in quanto gli organizzatori del meeting, dopo aver formalmente invitato il giudice De Grazia, non hanno trovato spazio per il suo intervento nel “menabò” del meeting margherit–beliciano.
A dir le cose come stanno ciò non ci sorprende perché ormai avvezzi a veder trionfare gerbere e fanfare, sollevare polveroni e fiaccolate e conquistare successi mediatici che, alla fine, garantiscono il buon vivere per parrocchie e parrocchiani.
Tutto ciò mentre niente cambia e la corruzione dilaga a fronte di “presunzioni di innocenza”.
Abbiamo sentito telefonicamente il giudice De Grazia che ha così esordito: “ciò nonostante rimaniamo sempre disponibili al confronto sullo strumento normativo proposto che concretizza, con il divieto ai malavitosi di raccogliere voti, un mezzo più idoneo di contrasto alle mafie. Se lo mettano bene in testa quelli di Libera. Noi non ci sottrarremo (mai e poi mai) al confronto. Non abbiamo obiettivi politici da perseguire o contributi pubblici da realizzare. So che qualcuno ha ritenuto di dover fare una verifica sul mio nominativo. Lo troverà non nelle redazioni dei grandi giornali, bensì nell’ufficio del Massimario della Cassazione per le mie numerose sentenze massimate. Sono l’autore della legge Lazzati alla quale non ho messo nemmeno il mio nome ed ho diritto al titolo di Presidente Aggiunto Onorario della Suprema Corte di Cassazione e presidente del centro studi Lazzati“.
E’ questo un chiaro ed evidente messaggio che il destinatario sicuramente ignorerà, ma al quale risponderà, dopo il 26 luglio, con l’apoteosi dell’evento, celebrata dalla stampa codina e velinaria e dalla espressione compiaciuta dei partecipanti, fieri nel dire “c’ero anche io, quel giorno a Santa Margherita del Belice”.
E’ mancata solo la voce del giudice De Grazia!
CI sarà mai un’alba della LEGALITA’ ?