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I NONNI RICORDANO ED I NIPOTI RACCONTANO
L’iniziativa didattica di natura socio, culturale ed affettiva, messa in cantiere dalla Lega Spi Cgil lametina è finalizzata a colmare il distacco umano che si è creato tra le generazioni dal momento che sono venuti meno dialogo, partecipazione emotiva e trasmissione valoriale tra nonni e nipoti. Coinvolti nella iniziativa i dirigenti degli istituti scolastici lametini e quelli dell’area del Reventino. Il tutto regolamentato da un bando di concorso di Idee e Sentimenti.

Nella Società contemporanea si verifica un distacco sociale, culturale ed in generale anche umano, tra le generazioni.
Nelle popolazioni meridionali un tale distacco è aggravato dal fatto che intere generazioni vivono fratturecausate dall’emigrazione. Accade che nelle comunità sono venute a mancare quasi del tutto intere classi anagrafiche. La popolazione vede pertanto, accresciute in forme socialmente degenerative, le fasce degli indici di invecchiamento.
Le trasformazioni sociali dei nuclei familiari interessano ormai tutti i ceti sociali. In ogni luogo giunti ad una certa età, soprattutto se interessati da acciacchi invalidanti, si è destinati ad una collocazione in “strutture” che cagionano solitudine e scarse relazioni affettive.
Mancano colloquio, partecipazione emotiva e trasmissione valoriale tra Nonni e Nipoti. I primi sembrano ormai destinati, se e fino a che sono in buona salute, alla sola utilità di accompagnare i Nipoti da casa a Scuola e da Scuola a casa. Fino a che si raggiungono gli studi superiori. I secondi con i ritmi della crescita si immettono sempre di più nel mondo delle conoscenze fornite dalle tecnologie informatiche, venendo così a mancare del tutto le occasioni di incontro – colloquio, di domande e di ascolto, che fornivano, più che conoscenze, saperi esistenziali.

Tutt’al più c’è qualche rituale di veloce occasione per festeggiare qualche ricorrenza insieme, e basta. In questi quasi due anni nemmeno questo.
Ci ha fatto pensare una delle tante interviste che si sono succedute in questi mesi rivolte a vari interlocutori, rispetto ai personali disagi vissuti a causa delle restrizioni adottate per contrastare la diffusione del virus Covid 19.
In ogni risposta, sul piano relazionale, sempre si sono affacciate le esigenze di poter andare fuori, liberi di viaggiare, di andare a cena, di ritrovarsi con gli amici in vacanza, in montagna, al mare, al cinema, allo stadio, ai raduni ecc.
Non solo gli adulti ma anche i giovani, i ragazzi, finanche i bambini, quando se ne ricordavano, quei pochi che se ne ricordavano, citavano che …avrebbero voluto essere liberi per andare a trovare i Nonni.
Solo pochi e solo come ultimo desiderio.

Appare normale, ma non lo è.
Sicuramente non è naturale che ci si ricordi di andare a trovare i Nonni in pochi e alla fine di un elenco di altri desideri.
Ebbene, l’iniziativa che abbiamo proposto tende ad invertire progressivamente il corso di questi comportamenti, partendo da un presupposto semplice e naturale, cioè che: le Persone dalle quali si discende devono venire prima di ogni altra cosa quando si tratta di volerne e di cercarne le relazioni umane, affettive ed esistenziali. Anche perché nel corso della vita la tappa finale, nella normalità, è quella della vecchiaia.
Pensiamo che possa aiutare a ciò offrire ai ragazzi e ai giovani una occasione di attività didattica di natura socio-culturale affettiva, creando per loro un approccio semplice: un incontro con un Nonno o Nonna (o anche con più Nonni insieme o separatamente)
Questo incontro deve produrre, ai fini dell’iniziativa quanto indicato nel Bando – Concorso di Idee e Sentimenti.