Un giornale cittadino scrive e documenta con foto: Sono molti i luoghi della città dove regnano degrado e incuria. Luoghi anche poco sicuri e che nessuno da anni riesce a renderli praticabili e a risolvere le condizioni di disagio cui si trovano. Molte le segnalazioni di cittadini preoccupati per l’incolumità di pedoni e residenti. Come nel caso di via Crocifisso dove insiste un ponteggio “messo – evidenziano i residenti – dal Comune stesso in via provvisoria circa 10 anni fa per la presenza di un immobile abbandonato e pericolante”.
Il problema, fanno notare “è che oltre al ponteggio, l’immobile sta cadendo a pezzi in una delle vie più trafficate da auto e pedoni, e dove ci sono anche attività commerciali”. Un’altra segnalazione è quella relativa al Parco Mastroianni dove, anche qui, da anni sono chiuse le passerelle che, sostengono i residenti della zona e non solo “dovrebbero essere utilizzati da studenti e genitori vista la presenza della vicina scuola media Manzoni o anche gli uffici pubblici come l’Agenzia delle Entrate e le Poste. Così da poter attraversare i due lati opposti del parco”.
E’ una vita che ripeto lo stesso discorso, che sintetizzo nell ”ubi maior minor cessat”. Se mi fosse capitato di fare il sindaco di qualsiasi luogo queste “segnalazioni” mi avrebbero fatto molto male, è questa la ragione per cui la politica locale a me appare inutile quanto le bomboniere. Rifaccio lo stesso ragionamento. Un sindaco presumo riceverà migliaia di richieste di aiuto, da disoccupati, poveri, persone con problemi gravi. Che cosa può fare un sindaco in pratica? Nulla, molto meno di quello che può fare la Chiesa, per esempio. Un sindaco può arginare la mafia, risanare il bilancio, far pagare i tributi, tenere pulita la città? Può provarci. Ma le cose che ho elencate sono Grandi Opere, difficili se non impossibili da ottenere in un mandato o due, più facili al nord dove le macchine comunali sono composte da gente abbastanza efficiente.
Però poi ci sono le altre cose, quelle che riguardano situazioni come quelle descritte dalle due fotografie, o la piccola manutenzione delle strade, le buche, gli spazi verdi.
Se un sindaco, non sto parlando di Mascaro, ma di tutti i sindaci italiani, non è in grado neppure di intervenire sulle piccole cose, che ruolo ha, che figura è? Uso il termine “figura” non a caso, chiunque di noi quando assume un ruolo vuol fare bella figura, o no? Un sindaco viene eletto per fare le grandi Opere tipo il ponte di Genova? No, io credo innanzitutto per intervenire sul degrado e sull’ incuria che “regnano”, scrive il giornale cittadino, mettendo il dito nella piaga. Perché delle due l’una: in una città/paese o regnano degrado e incuria oppure regna un sindaco, l’uno esclude l’altro. Allo scopo un sindaco ha una macchina comunale che dovrebbe utilizzare non per sbrigare le pratiche amministrative, cosa che come si sa la macchina è in grado di fare anche senza sindaco o con un commissario, ma appunto per fare, ecco la parola magica, “manutenzione”.
Che è poi ciò che la macchina non è più abituata o adatta a fare. Per Lamezia faccio un solo unico esempio, che è lo stato dei cimiteri, un settore da anni lasciato alla buona volontà di qualche operaio volenteroso, nel disinteresse generale (vi risulta che qualcuno negli ultimi venti anni abbia scritto qualcosa su un giornale?). Insomma, grandi cose sì, cose ad effetto pure – luminarie, manifestazioni ecc.- riusciamo a fronteggiare il covid, a fare qualche riforma, parchi, strade, viadotti, ponti, ma le piccole cose le tralasciamo.
I sindaci lametini dovrebbero tenere in tasca le due foto di sopra e poi fare altre due foto quando hanno risolto il problema. Invece, fateci caso, quando finiscono il mandato, parlano solo delle Grandi Opere che lasciano alla città. Non sanno che le Grandi siamo in grado tutti di farle, sono le piccole che sono difficili: la manutenzione, che una volta un ministro dell’istruzione chiamò la politica del cacciavite.