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FUTURO NEGATO
Siamo in grado di fare mutare corso alla politica per dare voce ai tanti giovani cresciuti da sempre senza esempi di “leader” cui valga la pena di ispirarsi?

Dante Alighieri, “De Monarchia”, Libro I°: “Gli uomini tutti cui la natura superiore ha infuso l’impulso di amare la verità sembrano dare il massimo valore al fatto di lavorare per posteri, onde questi ricavino un arricchimento dalle loro fatiche, così come essi stessi sono stati arricchiti dal lavoro degli antichi. Stia quindi pur certo di avere mancato al proprio dovere colui che, dopo aver fruito di tanti insegnamenti forniti dalla società, non si cura poi a sua volta di recare qualche contributo al bene comune: egli infatti non è un albero che lungo il corso delle acque porta frutti nella sua stagione, ma purtroppo è una voragine perniciosa che ingoia sempre senza mai restituire quanto ha ingoiato”.

Ogni cosa non data è persa. Le testimonianze vissute vanno sapute trasmettere. È nostro compito informare e, soprattutto, formare. I nostri saperi vanno trasferiti ai giovani se vogliamo che rimanga traccia del nostro vissuto. Loro rappresentano il futuro e sono quelli che dovranno continuare l’opera da noi intrapresa. Solo così possiamo affermare che il nostro vivere ha avuto un senso. Diversamente “polvere siamo e polvere resteremo”.

Quando si butta un sassolino nello stagno si formano dei cerchi concentrici che si allargano sempre più fino a scomparire. Non buttiamo nell’acqua le nostre idee, sicuramente scompariranno insieme ai cerchi. Alziamo, di tanto in tanto, la visuale “oltre la siepe” e rendiamoci conto di ciò che succede intorno a noi.

Siamo in grado di fare mutare corso alla politica per dare voce ai tanti giovani cresciuti da sempre senza esempi di “leader” cui valga la pena di ispirarsi?

Ci chiediamo mai perché la politica, per i nostri giovani, non viene percepita come risolutrice dei loro problemi, anzi molto spesso è ritenuta come fonte d’imbarazzo, quindi inutile?

Siamo in grado di ridisegnare un nuovo volto alla politica, coinvolgendo i giovani, facendo loro notare che sapendola praticare, con responsabilità e competenza, potrebbe essere coinvolgente e allo stesso tempo interessante e determinante?

Abbiamo mai preso seriamente in considerazione il disincanto e la disillusione dei giovani verso la politica?

È giunta l’ora di scendere in campo e fare in modo che i consigli delle persone sagge ed intellettualmente oneste non rimangano inascoltate. Sta a noi saper tracciare nuovi e diversi scenari. Anche se ci sentiamo stanchi, delusi, raggirati, abbandonati, non lasciamoci prendere dalla rassegnazione. Con fermezza, amore e tanta convinzione, ricostruiamo insieme la strada, da sempre volutamente ingombrata, che ci porta a mete sicure e certe. Non possiamo e non dobbiamo più ignorare il profondo disagio dei nostri giovani. Urge un risveglio culturale a tuttotondo.

Siamo in grado di convincerli a non mollare e stimolarli a fare esperienze valide per essere, poi, considerati ed accettati?

È nostro compito evitare di farli invecchiare miseramente in una società destinata al declino. Interveniamo perché le loro ferite non abbiano più a sanguinare. Ricerchiamo, invece, un antidoto per farle rimarginare al più presto. Evitiamo che su di loro ricada la pesantezza di questo nostro vivere. Solo così possiamo offrire loro l’opportunità di valorizzarsi e meglio riposizionarsi. Da parte di tutti più saggezza e più lungimiranza. Sono questi i presupposti, indispensabili e necessari, per una sana crescita collettiva. Da parte nostra, giovani di ieri, offriamo la nostra disponibilità, la nostra esperienza, la nostra saggezza, ricordando a noi stessi che “l’indifferenza” fa male.

Diceva Albert Einstein: “Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli che osservano senza far nulla.