Bruno Vespa in questi giorni, presentando il suo libro -Da Mussolini… a Draghi-riconduce il fallimento di Mussolini all’atto di Dichiarazione di Guerra in conseguenza dell’Alleanza con la Germania di Hitler.
Vespa si rivela un riduzionista, ossequioso sempre ai poteri del momento.
In verità il fallimento del Fascismo sul terreno delle libertà e dei diritti politici e civili, con una terribile esperienza di disumanità, va ricondotto al suo stesso nascere, al suo stesso essere la manifestazione di propositi di dominio, di alcuni su altri, di persecuzione e di annientamento anche fisico degli avversari, fino alla deportazione razzista degli Ebrei, di gruppi di “nemici politici”, di Zingari e di Omosessuali.
La Liberazione dal nazifascismo ha richiesto un Secondo Risorgimento, indicato dall’8 Settembre 43 al 25 Aprile del 1945, giorno di Festa della Liberazione, che il duo Meloni – Salvini detesta. Non scordiamocelo e non sottovalutiamolo.
Ecco, durante i diciannove mesi di Resistenza, la lotta dei Partigiani ha contribuito vittoriosamente a riconquistare Unità e Indipendenza, sconfiggendo i nazifascisti della R.S.I (Repubblica Sociale Italiana-detta Repubblica di Salò) e le Divisioni tedesche che, dopo l’Armistizio, su ordine di Hitler, rimasero come truppe di occupazione in territorio nemico.
Ai Patrioti del primo Risorgimento si sono ispirati i Partigiani divenendo quindi i nuovi Patrioti del secondo Risorgimento. Loro all’Unità e all’Indipendenza riconquistate hanno aggiunto i Valori nuovi della Cittadinanza, con la realizzazione di una nuova forma di Stato: non più la Monarchia ma la Repubblica, ordinata sui Principi istituzionali e valoriali della Carta Costituzionale.
Oggi Tutti siamo Cittadini uguali nei Diritti e nei Doveri. Principi da attuare pienamente. Ma, sta molto a Noi stessi.
Tutti potevano e possiamo dire di “voler bene alla Patria”. E restiamo Cittadini però.
I Patrioti veri sono altri e corrispondono giusto giusto al significato dato alla parola dal Dizionario Zingarelli: Patriota è “Chi ama la Patria e lo dimostra lottando e sacrificandosi per essa (pag. 1352 Ed. 2001) Ci vedete un Berlusconi?
Non risulta che l’Accademia della Crusca (né altra sede di linguisti) abbia modificato il significato estendendolo fino a comprendere nelle attività istituzionali i suoi improbi comportamenti. Tanto è.
In più è utile rilevare un altro aspetto circa il termine “Patriota”.
Nel dopo Liberazione.
In Italia, ma un po’ dappertutto, ad ogni guerra finita, sono sempre in troppi quelli che vogliono salire sul “carro del vincitore.” Nel fine Aprile 45 moltissimi si presentarono alle sedi Comando per ottenere l’attestato di “Partigiano”. Fu necessario in più tempi disciplinare e selezionare le richieste sulla base di reali appartenenze al “movimento della lotta di Resistenza”. Il C.L.N.M.R.P. (Comitato di Liberazione Nazionale Regione Piemonte) su direttive del C.L.N. indirizzò una circolare a tutti i Comandanti ad ogni livello perché, nel rilasciare gli attestati, si specificassero tre livelli di appartenenza: Partigiani, Patrioti, Benemeriti.
A seconda della durata di appartenenza ad uno dei gruppi di lotta partigiana, di partecipazione armata alle azioni, di comportamenti rilevati, di conseguenze sofferte, si poteva ottenere una specifica attestazione, comprovata da un “Foglio notizie” minuziosamente descrittivo, con firma dei Comandanti di Brigata, di Divisione e del C.L.N. di Zona.
Quindi, ci sono Patrioti risorgimentali delle Guerre di Indipendenza e ci sono Patrioti forgiati nella Lotta di Liberazione, durante la Resistenza. Terzi tipi di Patrioti non ci sono e per un verso dobbiamo sperare che non ce ne sia mai più bisogno.
Piuttosto ci sono troppi patriottardi. E non meritano certo di aspirare al Quirinale.
Comunque, lasciamo stare le circolari e le direttive del CLN. E’ Storia di Liberazione. Viviamo da tanti decenni in una Repubblica parlamentare, democratica istituzionalmente su base costituzionale. Appunto. Richiamiamoci ad Essa.
L’art. 54 recita:
-Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le Leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge. –
Più chiaro di così!
Egregi politici, parlamentari e regionali, chiamati a votare per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica, tenetelo Tutti bene in mente questo indispensabile requisito.
E’ stato voluto dai Padri costituenti dell’Italia liberata, di ogni collocazione politica. Valutate guidati dal semplice buon senso su Chi merita di rappresentare “onorevolmente” gli Italiani, non solo in Italia, ma in Europa e nel Mondo.
Se al Centrodestra e a qualcun altro ancora piace impuntarsi su Berlusconi per reconditi fini, allora vuol dire che davvero si può rischiare di scendere ancora più in fondo di quanto non sia avvenuto nell’Aprile del 2011. Non lo meritiamo.
Ultima considerazione: la Giorgia Meloni ha chiuso la festa di “Atreju” (un personaggio fantastico) giorno 12 Dicembre scorso.
Ha riproposto una serie di rituali invettive. Presuntuosa com’ è divenuta rilascia giudizi di capacità e di incapacità per cieca polemica. Qui non si riprendono.
Interessa piuttosto rilevare che non ha mai pronunciato, né si è mai sentita nel passato pronunciare con la giusta contrarietà a quanto successo, una sola parola a ricordo dei Caduti civili di Piazza Fontana, Caduti nella strage neo fascista del 12 Dicembre 1969. La strage che diede l’avvio ad una successione di tragici attentati contro le istituzioni repubblicane. Tutte mirate a bloccare il processo democratico di avanzamento dei ceti popolari.
La Repubblica ha avute tante ostilità fin dalla nascita. Alcune stragi processualmente hanno evidenziato l’ordito di trame di ambienti fascisti, di deviazioni massoniche (della stessa P2, alla quale Berlusconi si era iscritto – come la Commissione coordinata da Tina Anselmi ha appurato), di comparti dei servizi segreti nazionali ed esteri….
Ma su tutto ciò La Giorgia Meloni non ha mai profferito parola. Neppure un cenno.
Ciò appare emblematico di una mentalità politica che continua a cercare consensi nell’area destroide reazionaria. Altro che volere apparire di “destra liberal conservatrice”!
Speriamo in un moto di resipiscenza generale.
Vogliamo essere rappresentati da un Presidente che renda vero prestigio e vero onore alla Patria, sulla scia di un Pertini o dell’attuale Mattarella, senza togliere meriti ad altri … Einaudi …Azeglio Ciampi…
(fine)