La bella Italia è chiamata al voto nel pieno di una crisi sociale ed economica i cui effetti – al momento solo parzialmente avvertiti – esploderanno in tutta la loro “crudezza” ad autunno inoltrato.
Nel contempo stiamo a crogiolarci nel mare degli “ismi” – populismi e sovranismi – come se la realtà che viviamo e che ci attende al varco non fosse la nostra. Eppure ci troviamo difronte ad un aperto confronto tra partiti e movimenti che si richiamano a questi modelli, mentre la geo politica del Paese, già da sempre diversa tra nord e sud, con diversi distinguo, si sta ulteriormente trasformando e fa presagire, questa volta, due ITALIE sempre più distanti l’una dall’altra. Stando ai sondaggi pre – elettorali, dalle urne verrà sacramentata una inoppugnabile verità: tra il nord ed il sud non c’è nemmeno il comune sentire politico. La campagna elettorale, breve e convulsa, ha comunque evidenziato cosa vogliono le forze politiche e dovrebbe essere chiaro come comportarsi consapevolmente:
Primo: è importante andare a votare.
Secondo: non votare chi vuole stravolgere la Costituzione con il Presidenzialismo di Meloni, Berlusconi e Salvini e i falsi moderati alla Lupi…che vogliono, egoisticamente, anche l’Autonomia differenziata per istituzionalizzare le diseguaglianze sociali e territoriali.
Vogliono cioè il contrario di quanto è prescritto nel comma 2 dell’art. 3, che chiede alla Repubblica di rimuovere le difficoltà che impediscono a tutti di vivere pienamente la cittadinanza italiana. E vogliono con la Flat tax la rottura sociale della comunità prevedendo che i milionari e i miliardari paghino quanto i redditi medio-bassi di impiegati, commercianti, artigiani e pensionati.
Terzo: scegliere chi potrà vincere per difendere i Valori costituzionali sul piano dei diritti sociali e dei diritti civili…sanità pubblica, scuola pubblica, lavoro tutelato e sicuro…difesa dei beni comuni, promuovendo dopo le elezioni iniziative con sentimenti di pace.
Buona Meditazione.