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I RISULTATI SONO SEMPRE NUMERI OGGETTIVI
Il mondo della matematica è molto più variopinto di quel che sembra. I numeri sono di per sé aridi ma vanno interpretati. La sconfitta della politica e i fenomeni ciclici: il 25 settembre è toccato a Giorgia Meloni

Mi paiono doverose alcune riflessioni sul voto espresso dagli italiani qualche giorno fa. A leggere i numeri disinvoltamente parrebbe che nel Paese sia avvenuto un cambiamento epocale. Niente di più, niente di meno se nel mosaico elettorale collochiamo le tessere giuste al posto giusto e se, di converso, consideriamo gli effetti provocati da quella legge elettorale con la quale gli italiani hanno votato.
Ecco cosa vien fuori dal confronto tra il numero dei consensi ottenuti dalle varie forze politiche nel 2018 e nel 2022.

Voti del 2018 – Voti del 2022 (in rosso) – differenza

Fratelli d’Italia
1.426.564 (4,35%) …7. 291.800 (26%) + 5.815.236

Lega-Salvini
5.691.921 ((17,37%)…2.461.414 (8,78%) – 3.230.507
Forza Italia
4.590.774 ( 14,01%)…2.275.290 (8,12) – 2.315.524

Moderatismi
428.298 ((1,30%) —235.194 (0.91) – 193.104

Il centrodestra nel 2022 ha preso 72.101 voti in più rispetto al 2018

Movimento 5 Stelle
10.727.567(32,68%) —4.321,882 (15,42%) – 6.405.625
Il Movimento 5 stelle nel 2022 ha perso 6.405.685 voti rispetto al 2018


Partito democratico

6.134.727 (18,72%) 5.343.156 (19.06) – 791.571
Il PD nel 2022 ha perso 791.571 voti rispetto al 2018


Val la pena quindi: ricordare che Conte è stato per oltre 3 anni Presidente del Consiglio ( Conteuno con la Lega e Contedue con il PD ) e poi Capo/ Presidente del Movimento.
Ebbene sotto i suoi due Governi e sotto la sua guida il M5s ha perso più di metà dei voti. Eppure vuol passare per vittorioso, sol perché i sondaggi prima del voto davano il M5s con percentuali più basse. Vuol dare lezioni ad altri, vuol far scordare le sue responsabilità di aver troncato la legislatura a pochi mesi dalla sua conclusione naturale. Vuol far scordare che con questa scelta improvvida ha causato l’interruzione del processo di un’alleanza con il PD e altre forze politiche per fronteggiare il centrodestra.
Quest’ultimo, da mesi era considerato vittorioso in virtù di una legge elettorale che obbliga ad unirsi per competere nei molti collegi uninominali (vince nel collegio chi prende anche un solo voto in più). Eppure fa l’irritato e detta condizioni. Pensa di fruire di una nicchia, arroccandosi su presupposti antisistema, pensando di poter imporre una “agenda” sua. Sbaglia e si vedrà presto. Anche perché rimasto legato alle variabili allucinazioni grilline. Pare riprendere la cantilena del “non mi alleo con nessuno …se non si accettano le nostre richieste”. Spero si ravveda in tempo utile altrimenti il M5s  sarà destinato ad amare sorprese.
Ricordiamo: il M5s ha perso voti 6.495.625 ( Conte si sente vittorioso!) La Lega ha perso voti 3.230.507 (Salvini si dice insoddisfatto, ma resta lì). Forza Italia ha perso voti 2.315.524 (Berlusconi tace, ha fatto eleggere la convivente e questo basta! Il PD ha perso voti 791.571.
Letta si è detto responsabile della “sconfitta”, per non essere riuscito a fermare la “destra” e si ritira! Ma le colpe, a mio parere sono ascrivibili anche a  Conte e Calenda. Loro, egoisticamente, per miopi interessi elettoralistici contingenti, prima l’uno e dopo l’altro, hanno interrotto l’accordo per l’alleanza politico elettorale avviato e pure sottoscritto da Calenda.
Ora, anche perché si è voluto dichiarare responsabile (troppa signorilità!) della mancata vittoria contro il centrodestra si parla solo di Letta.
Il PD, che sicuramente ha perso i contatti con gli strati sociali in maggiore disagio, nel congresso da avviare deve evitare di avvitarsi nei personalismi. Deve riuscire a discutere sulle scelte di rilancio politico, sul piano organizzativo e, soprattutto, sul piano dei contenuti, dei comportamenti e delle prospettive. Ascoltare. Elaborare. Decidere. Contro le diseguaglianze. Contro ogni forma di sfruttamento. Con la Costituzione in mano da non fare stravolgere, ma da attuarne i Principi e i Valori di Eguaglianza, di Giustizia sociale, di Partecipazione democratica, di Libertà e di Pace.
Il PD di oggi esce da una tornata elettorale sconfitto più nei propositi che nei voti.
Deve sapersi riprendere partendo dalla ricostruzione della “base”. Con la fatica della presenza fisica e non con la mediazione dei social o dei servizi televisivi. Sconfiggendo le comunelle territoriali, o familistiche, e coinvolgendo gli strati di cittadini che si sono sentiti abbandonati. Promuovendo passioni civiche. Dandosi un’anima popolare.
L’Italia ne ha bisogno. Il Meridione ancor di più.