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a cura di Redazione di Lamezia 3.0
Attualità – 22/11/2022
IL PSC LAMETINO E’ INATTUABILE
Obsoleto sotto il profilo normativo ed economico, anacronistico dal punto di vista culturale, sociale e politico non tiene conto di fattori importanti e determinanti.
di Redazione
Dal Direttivo Cittadino del PD riceviamo e pubblichiamo:
Con riferimento all’articolo apparso nei giorni scorsi sulle pagine di un quotidiano cittadino relativamente alruolo dell’ opposizione in consiglio comunale sul PSC, preme puntualizzare quanto segue:
Il PD di Lamezia Terme in merito al PSC ha da tempo assunto una posizione ufficiale approvata all’unanimità dai propri organismi interni che brevemente riassumo.
Il PSC adottato dalla seconda amministrazione Speranza nel novembre 2013, dal Consiglio Comunale, fu ilrisultato finale di aggiustamenti che con il maxiemendamento, approvato contestualmente all’adozione, ha generato l’attuale stesura ormai “scaduta” sia dal punto di vista procedurale, sia per i contenuti, ormai superato dagli eventi.
Nel merito, quel PSC era ed è inattuabile dal punto di vista strutturale, in quanto si tratta di un pianourbanistico tutto orientato su un utilizzo estremo delle pratiche perequative, su un impianto generale operante attraverso un’idea secondo cui lo sviluppo urbano è affidato all’esclusivo uso dei suoli e di conseguenza, agli interessi delle forze economiche dei privati investitori, eludendo la salvaguardia del più importante benecollettivo che è il territorio nel suo complesso.
Il PD si oppone a questa scelta e ritiene che occorre ripartire dalle regole, e le regole, nella fattispecie, sono la Legge Urbanistica Regionale N° 19/2002 ed il Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico (Q T R P)secondo cui le scelte urbanistiche devono essere operate “sulla base del principio generale dellasostenibilità ambientale” e “supportati da studi e approfondimenti delle previsioni dell’andamentodemografico e migratorio, nonché delle dinamiche della trasformazione economico sociale prevedendo l’utilizzazione di nuovo territorio solo quando non sussistano alternative derivanti dalla sostituzione dei tessuti insediativi esistenti, ovvero dalla loro riorganizzazione e riqualificazione”.
La stessa Regione Calabria con il QTRP lancia un grande piano di rigenerazione delle realtà urbanecalabresi al fine di tendere al consumo zero di ulteriore suolo per i nuovi interventi con l’obiettivo dinon consumare ulteriore suolo agricolo e riqualificare e rigenerare l’esistente.
Un piano quindi quello a suo tempo attuato che non aveva ragione allora, ma che oggi, aldilà delleincongruenze normative e procedurali, risulta anacronistico sotto il profilo storico.
Sono passati ormai 15 anni dall’inizio della sua gestazione, nel frattempo è cambiato il contesto economicoe sociale dell’intero paese Italia.
Pertanto il piano in itinere è da ritenersi obsoleto sotto il profilo normativo, economico e di previsione; anacronistico dal punto di vista culturale, sociale e politico. Non tiene conto di fattori importanti edeterminanti quali:
- un enorme volume edilizio costruito e non utilizzato (circa quattromila vani);
- il decremento della popolazione residente di oltre 4232 abitanti, secondo le rilevazioni Istat del 2021;
- la situazione finanziaria ai limiti del default, dovuta ai rilevanti costi derivanti da manutenzioni stradalie servizi a rete in genere, mobilità, raccolta e smaltimento rifiuti;
- un potenziale enorme volume edilizio realizzabile nelle aree di completamento non ancoraedificate, oltre al completamento della zona
Tutti questi fattori evidenziano l’inattualità del PSC a suo tempo elaborato e la necessità inderogabile di una rielaborazione radicale delle previsioni in esso contenute.
La priorità e il paradigma del nuovo PSC di Lamezia dovrà essere la Rigenerazione Urbana, che non è solola riqualificazione fisica del territorio e dei fabbricati, ma si pone come obiettivo di rendere la città sostenibile, più a misura d’uomo e contrastare il consumo di suolo.
Questa la posizione ufficiale del PD di Lamezia, che sulla base di essa è entrato a far parte del fronte di partiti ed associazioni civiche ed ambientaliste che da anni si oppone a questo PSC.
Detto ciò, è chiaro che chiunque, in consiglio comunale o in altre sedi e/o discussioni, dovesse assumere una posizione diversa da quella di netto contrasto al PSC che l’amministrazione Mascaro intende approvare (anche con personali posizioni tiepide di mera astensione), esprime una posizione personale e si pone fuoridalla linea politica del PD, assumendosi tutta la responsabilità di indebolire il partito e rompere il fronte progressista.
A tal proposito ribadiamo il giudizio negativo sull’amministrazione Mascaro, non solo per l’affaire brutto della ex Cantina sociale e dell’illuminazione pubblica, ma anche per lo stato di abbandono della Città, pertanto la posizione politica del PD è di netta opposizione senza se e senza ma a tal fine siamo impegnati a costruire insieme alle forze di centro-sinistra e progressiste nonché con la società civile e le forze sane della città un progetto alternativo.