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A tutto campo Intervista a Paolo Mascaro

Parte seconda

Paolo Mascaro 2L’oggetto della nostra conversazione con Paolo Mascaro si sposta ora dai rapporti politici alle vicissitudini ed ai programmi amministrativi per la città.

Per dare un segnale forte ai cittadini proporrebbe ai componenti giunta e consiglio l’azzeramento degli emolumenti? Ad occhio e croce significherebbe un risparmio di un milione di euro all’anno!
Assolutamente no, questo è un populismo demagogico di pessimo livello. Faccio un esempio chiaro: per essere qui ininterrottamente dieci ore al giorno, senza pranzare, con la responsabilità di contrastare il malaffare nella città, percepisco duemila euro al mese, rinunciando ai guadagni ben superiori che avevo nel mio studio legale. E’ giusto e sacrosanto che io sia retribuito per questa cifra. Ho sette assessori che lavorano a tempo pieno e sono presenti ogni giorno nei loro uffici: la loro retribuzione ammonta a 1100/1200 euro mensili. I consiglieri comunali ne percepiscono 800. In definitiva, nella politica bisogna fare la guerra ai privilegi e non alle retribuzioni: un parlamentare non può pagare il pasto un euro, se il costo è 15 euro, non può avere quindici biglietti aerei, se gliene serve solo uno per muoversi per motivi istituzionali, né tanto meno andare in pensione dopo solo cinque anni. Questi sono i privilegi da colpire. Se io non do’ all’assessore la sua retribuzione mensile, lo induco a pensare che in politica la retribuzione possa avere diversa natura, mentre è bene avvalorare che il compenso della sua prestazione è solo quello stabilito per legge.

Vicenda Sacal: tutti inquisiti e per reati non di poco conto. Sembrerebbe che lei condivida la linea del sindaco di Catanzaro, che sostiene l’attuale amministrazione sotto inchiesta, Inoltre lei propone ipotesi di azionariato pubblico anzi che spendersi per un asse regione-provincia- comune. Perché?
Per quanto riguarda gli inquisiti per reati gravi, tenga presente che ancora a tutto oggi non è stato compilato il capo di imputazione provvisoria. Ciò  significa che ci sono alcuni soggetti indagati che non conoscono il reato che avrebbero commesso, quando l’avrebbero commesso, in quale contesto e chi sarebbero i personaggi coinvolti. Si conosce, al momento, solo il titolo del reato. Non voglio fare il garantista ad ogni costo, ma ciò è quanto io ho sostenuto nel mio intervento in sede di assemblea ordinaria. Sono stato io il primo ad intervenire e a dare al fatto interpretazione giuridica. Il sindaco Abramo, come pure i rappresentanti della regione e della provincia, hanno condiviso questa impostazione.
Quella dell’azionariato popolare, poi, è una richiesta venuta fuori dalla proposta, fatta in consiglio comunale, di chiedere ai cittadini lametini uno scatto di orgoglio, dovendo il nostro comune far fronte, per la ricapitalizzazione richiesta per legge, ad un esborso di un milione e settantamila euro che non abbiamo. Parlerei, pertanto, non di azionariato popolare ma di donazioni modali. Come si fa con Telethon per combattere la malattia. Non c’è, quindi, da parte di Paolo Mascaro volontà alcuna di indebolire il pubblico e favorire il privato.        

Si procede di gran carriera verso la fusione degli ospedali catanzaresi, che costituiranno la più grande azienda sanitaria regionale e la più importante del mezzogiorno. L’ospedale lametino, nelle intenzioni di Scura, è destinato a morire per consunzione. Cosa intende fare Mascaro: obbedir e tacendo morir?
Tacendo morir no, non avrei sbattuto i pugni sul tavolo. Stiamo portando avanti con il consiglio comunale, insieme a tutte le organizzazioni che operano nel settore (Tribunale del malato, Salviamo la sanità lametina, Commissione sanitaria), una battaglia nella quale sosteniamo che la sanità regionale e quella di questa area vasta sono ad un momento di svolta. Abbiamo proposto di far sì che Lamezia, a pieno titolo, con le proprie specialistiche possa essere inserita in questo hub a tre teste, costituito dal Pugliese-Ciaccio, dal Mater Domini e dal Policlinico di Germaneto. Se area vasta è una parola che ha un significato, l’area vasta deve essere riempita di contenuti. Diversamente è solo politica parolaia.
Abbiamo, pertanto, chiesto al commissario Scura di includere Lamezia nell’hub e, a fronte delle sue risposte evasive, sia io che gli altri componenti la delegazione abbiamo reagito in maniera vibrata. A giorni ci sarà anche un consiglio comunale dedicato alla sanità lametina e, nel contempo, si stanno chiamando a raccolta i sindaci dei paesi dell’hinterland. Scura non può pensare di calpestare il diritto alla salute di centomila persone.       

Sindaco, due parole sull’ultima grande bufala servita ai lametini: il Centro Protesi Inail. Trattasi di una struttura di riabilitazione che oltre tutto ha poche probabilità di essere attivata. Dopo la sua visita ai luoghi, assieme a Galati ed ai vertici Inail, ritiene che si possa giungere a conclusione?
Sono stato a quella riunione, dove si è fatto un cronoprogramma. Si devono avviare il lavori di adeguamento della struttura, che richiedono un milioncino di euro. A marzo prossimo Asp ed Inail dovrebbero cominciare a bandire le gare di appalto per l’allestimento dell’area e per l’assunzione dei soggetti che vi dovranno operare. Si, è vero, il progetto ha subito, rispetto alle premesse, un ridimensionamento, vale a dire è una officina di adattamento delle protesi Inail ai vari casi. La vicenda dovrebbe aver fine a dicembre 2016. Portiamoci via, intanto, questo risultato. Non è comunque da escludere che nel corso del tempo si possa ripristinare l’antico progetto.

Piano strutturale comunale, adottato dall’amministrazione Speranza. Quanto “disegnato” da Crocioni – sviluppo a coriandoli, consumo ingiustificato di suolo, enormi costi di urbanizzazione –  è in netta contrapposizione con il piano paesaggistico regionale…
Premesso che 90.000 euro è il saldo di quanto il nostro comune deve a Crocioni, non quindi il costo della revisione del piano, il progettista sta esaminando le 180 eccezioni sollevate. Noi intanto stiamo procedendo a “raccogliere” pareri, suggerimenti, proposte da parte degli Ordini professionali tecnici, ad esempio quello degli architetti, degli ingegneri, dei geometri, degli agronomi, degli avvocati, che dovranno esprimere il loro pensiero per iscritto entro il 10 di gennaio, in modo da avviare una rivisitazione del piano condivisa da chi poi con quel piano dovrà operare.      

A proposito delle direttrici di sviluppo economico della città – turismo ed agricoltura – cosa intende fare?
Su questi argomenti l’assessorato si sta attivando e da qui a poco sarà aperto uno “sportello” dedicato unicamente a questi due argomenti, che richiedono applicazione e costante impegno. La nostra città ha tutti i numeri,  in agricoltura come nel turismo, per essere considerata dal Psr.
Stiamo cercando di attivare il piano spiaggia, allo stato impantanato, e nel contempo recuperare il percorso culturale della città. Ci stiamo attivando per sbloccare i lavori relativamente ad iniziative già prese e presto il Bastione di Malta, ristrutturato, sarà aperto al pubblico.

Questo è quanto ci siamo detti con il sindaco Mascaro. Considerato che la sua compagine si è insediata solo da sei mesi, mi sembra doveroso concludere che ha avuto inizio un nuovo modus amministrandi.  Avanti tutta con concretezza e lungimiranza, al di fuori delle pastoie, politiche e non.