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BEPPE PROVENZANO, IL DISEGNO DI LEGGE ZAN ED IL PIANO DECENNALE PER IL SUD 2030
Ancora una messinscena e fumo negli occhi dei meridionali e dei calabresi

Peppe Provenzano, ex ministro per il Sud ed esponente di spicco del Pd targato Enrico Letta, ha dichiarato ai microfoni di Omnibus a proposito del percorso accidentato del disegno di legge Zan che: «I numeri… Leggi tutto » BEPPE PROVENZANO, IL DISEGNO DI LEGGE ZAN ED IL PIANO DECENNALE PER IL SUD 2030
Ancora una messinscena e fumo negli occhi dei meridionali e dei calabresi

LA GUERRA PER LA SOPRAVVIVENZA TRA GRILLO E CONTE
Spasmodica l’attesa nel Pd su come andrà a finire e su chi ne uscirà vincitore.

Mentre si va facendo sempre più violenta la “Sfida all’O.k. Corral” tra Grillo e Conte per impossessarsi del Movimento 5-stelle e raggiungere l’obiettivo che ciascuno dei due si è prefissato, il Pd – ispirato dall’ideologo… Leggi tutto » LA GUERRA PER LA SOPRAVVIVENZA TRA GRILLO E CONTE
Spasmodica l’attesa nel Pd su come andrà a finire e su chi ne uscirà vincitore.

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LA CALABRIA FUORI DAL GUADO –
di Nicolino Panedigrano –
Per Giovedì 24 Giugno alle ore 15,00 Rete Civica Lametina ha organizzato un webinar sul tema “Recovery Fund – Infrastrutture, Lavoro, Reingegnerizzazione – La Calabria fuori dal guado?”. L’iniziativa è stata presa in collaborazione con la Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico, presieduta dalla consigliera della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dr.ssa Caterina Cittadino, calabrese con origini lametine, che concluderà i lavori.
Si parlerà dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinati alle infrastrutture del mezzogiorno ed in particolare alla Calabria con specifica attenzione al tema dell’alta velocità ferroviaria tirrenica e dell’organico collegamento con la dorsale ionica, oltre ai temi del lavoro e della semplificazione, che il Ministro ama chiamare reingegnerizzazione.leggi tutto …

L’INGIUSTIZIA E LA REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA. CHI SONO I RICCHI, CHI SONO I POVERI. E’ TUTTO CONFUSO, NASCOSTO, SIMULATO
Un paese di evasori, furbi e delinquenti favoriti dalla peggiore politica. Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere e peggior sordo di chi non vuol sentire, diceva un antico proverbio. La vera ingiustizia, che il nostro sistema fiscale evidenzia e illustra, non interessa ai politici di tutti i colori, costretti ad inseguire i voti della maggioranza e pertanto a non interessarsi mai alle minoranze. Quindi se la maggioranza dei cittadini italiani paga poco o nulla di tasse è ormai una realtà immodificabile con cui la politica non intende più misurarsi. Soprattutto quelle forze politiche di sinistra che sbandierano sempre e comunque il vessillo dell’ingiustizia contro cui, a parole, combatterebbero, mettono la testa nella sabbia come gli struzzi per non vedere quello che l’ingiustizia fiscale dimostra.

Nel nostro paese chi vota a sinistra quasi sempre lo fa protestando contro l’ingiustizia sociale. Essa nascerebbe da un divario troppo forte tra ricchi e poveri. In America certo è così, perché in un ristorante… Leggi tutto » L’INGIUSTIZIA E LA REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA. CHI SONO I RICCHI, CHI SONO I POVERI. E’ TUTTO CONFUSO, NASCOSTO, SIMULATO
Un paese di evasori, furbi e delinquenti favoriti dalla peggiore politica. Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere e peggior sordo di chi non vuol sentire, diceva un antico proverbio. La vera ingiustizia, che il nostro sistema fiscale evidenzia e illustra, non interessa ai politici di tutti i colori, costretti ad inseguire i voti della maggioranza e pertanto a non interessarsi mai alle minoranze. Quindi se la maggioranza dei cittadini italiani paga poco o nulla di tasse è ormai una realtà immodificabile con cui la politica non intende più misurarsi. Soprattutto quelle forze politiche di sinistra che sbandierano sempre e comunque il vessillo dell’ingiustizia contro cui, a parole, combatterebbero, mettono la testa nella sabbia come gli struzzi per non vedere quello che l’ingiustizia fiscale dimostra.

MA LA NOSTRA E’ ANCORA UNA DEMOCRAZIA DI FATTO O E’ SOLTANTO PAROLAIA?
E’ fuor di dubbio, gIi organi costituzionali vanno perdendo sempre più il rapporto con la società. Prova ne è l’accentuato declino che si sta manifestando con il forte aumento dell’astensionismo dalla partecipazione attiva alla vita politica e sociale della res pubblica, con la diminuzione del numero degli iscritti ai partiti, con la sfiducia dei cittadini nei loro confronti. Sintomi questi che la dicono lunga sulla loro trasformazione in oligarchie autoreferenziali che mettono in serio pericolo la credibilità della democrazia rappresentativa. Sulle dolci note del “valzer delle candele” si sta consumando in Calabria, in tema di candidature alle elezioni regionali, a destra come a sinistra, il sempiterno tatticismo per designare il candidato presidente della giunta non in funzione di un progetto riformista bensì sulla scorta di un algoritmo demenziale, che fa presagire una resa senza condizioni alle forze retrive del centrodestra ed il logorante tatticismo finalizzato solo alla raccolta di consensi elettorali e di appannaggi per i sodali.

Correva l’anno 431 avanti Cristo. In tempi non sospetti Pericle, il primo a parlare di democrazia di fatto, in un suo discorso agli ateniesi così si esprime:
Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, ma come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.

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BALLA, BALLA… BALLERINA – di Nicolino Panedigrano
*
Nell’annullare mesi fa i risultati delle scorse elezioni comunali di Lamezia per brogli accertati in 4 seggi, il TAR ha rimesso gli atti alla Procura della Repubblica lametina, ipotizzando che quella tornata elettorale sia stata viziata anche dall’uso della cosiddetta scheda ballerina. Un mezzo questo (sottrarre una scheda regolarmente firmata e timbrata, votarla, consegnarla ad un elettore, imporgli di infilare questa già votata nell’urna e all’uscita farsi consegnare la scheda bianca per poter proseguire il giro in tutte o in molti seggi elettorali), che richiede una così grande organizzazione, una tale possente forza intimidatrice e un così pieno controllo del territorio, che solo le mafie possono permettersi.
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FORUM SANITÀ DEL PD DI LAMEZIA –
di Nicolino Panedigrano –
Leggiamo che si è tenuta una riunione del Forum sanità del PD di Lamezia alla presenza delle eminenze grigie della sanità provinciale e regionale Lino Puzzonia e Rubens Curia, che il PD a conclusione della discussione ritiene necessario un ampio coinvolgimento non solo degli addetti ai lavori ma anche dei cittadini e che al più presto gli spunti e le idee emerse nell’incontro troveranno spazio in una articolata proposta da utilizzare come base futura per un progetto sulla sanità da proporre al centro-sinistra e alla città.
Non crediamo di essere gli ultimi nel lametino a poter discutere di sanità ed anzi abbiamo da offrire già da subito qualche spunto di riflessione al PD di Lamezia ed ai suoi mentori e tutori.
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LA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DI BRUNETTA
Si va verso la discrezionalità delle assunzioni pubbliche

   Le fregature le senti arrivare da lontano, con quel piglio fra l’innovazione cucita sul ménage statistico, ove con “statistico” si intende: ciò che il potere vuole che tu voglia imbeccandoti la risposta al sondaggio… Leggi tutto » LA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DI BRUNETTA
Si va verso la discrezionalità delle assunzioni pubbliche

LA DANNAZIONE STORICA DELLA SINISTRA E DEI PROGRESSISTI CALABRESI
Nel mondo avviene di tutto. In Calabria non si riesce a formare e tenere unita la sinistra calabrese. Ma anche nel centrodestra per il quale si profila la vittoria è in atto una lotta senza quartiere. In un caso e nell’altro ha avuto inizio il valzer delle poltrone. Sarà ancora una volta il trionfo delle clientele e dei legami oscuri?

Si avvicinano le elezioni regionali ma sono sempre lontane le decisioni all’interno degli schieramenti della destra e della sinistra, complicate dai fuochi fatui di neo formazioni. La vittoria, data per certa della destra, è al momento in discussione: sembrava che Roberto Occhiuto fosse destinato ad una marcia trionfale, però Coraggio Italia di Giovanni Toti, che sottrae al Berlusca 12 parlamentari, indubbiamente indebolisce il cavaliere e porta al tavolo delle spartizioni, altri appetiti da soddisfare. Senza contare che il “volemose bene” tra Giorgia e Matteo, nasconde turbative sulla spartizione della torta.
Fratelli d’Italia vorrebbe infatti dare sistemazione al vertice calabro di Wanda Ferro mentre l’intrepido capitan Salvini, pur di soddisfare altri appetiti altrove non avrebbe alcuno scrupolo a riproporre l’evanescente Spirlì alla  guida del territorio bruzio.

LA CALABRIA NON È TERRA DI CONSOLI E PROCONSOLI
Langue il centrosinistra mentre il centrodestra già pregusta la gioia della vittoria alle prossime elezioni regionali. Irto rinuncia alla candidatura: in questo medioevo politico non mi candido

Lettera aperta
all’on. Enrico Letta
Segretario Nazionale del Pd
Leggo ed ascolto con molto interesse il nuovo “vangelo” che va predicando per la salvezza della nostra repubblica la cui democrazia, a 75 anni dalla sua nascita, scricchiola sinistramente. Non sto ad elencare tutti i mali di cui essa soffre perché a tutti noti e comunque quanto avvenuto nel consiglio superiore della Magistratura la dice lunga su tutte quelle che sono le “disfunzioni” che gli italiani stanno subendo nel completo disinteresse di una classe politica sempre più lontana dai suoi danti causa.
E’ una grande verità: la nostra democrazia è malata, ha bisogno necessariamente di cure; sta vivendo un lungo inverno nella inconsapevolezza dell’arrivo della primavera, se ci sarà.

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LAMEZIA: LA POLITICA CHE NON C’E’ – Dall’ex consigliere comunale Emilio Vescio riceviamo e pubblichiamo. –
Ritengo che interessarsi alla politica, visti i tempi che corrono, è necessario per tre motivi ben precisi: primo per conoscere e fare un’attenta radiografia del paese in cui viviamo; secondo per arricchire la propria cultura per quanto concerne la nostra “maltrattata” città; terzo perché la partecipazione attiva e attenta di ogni singolo cittadino, potrebbe spronare gli uomini “disattenti” e “interessati” a bene operare.
A Lamezia tutto questo non c’è. Esiste solo uno squallido chiacchiericcio di quartiere che non produce nulla di buono. Reputo che ogni cittadino sensato, facendo ricorso al proprio impegno, può contribuire alla progressiva crescita cittadina, presupposto fondamentale per un armonioso e concreto sviluppo territoriale.
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SE IL PD DIVENTASSE IL PARTITO DELLE RIFORME DI DRAGHI
Anche con il passaggio da Zingaretti a Letta lo schema strategico del Pd non è cambiato, al netto di qualche gioco di parole o di prestigio.

Per battere la destra occorre la sinistra e quindi quello che il solipsista Bersani chiama da decenni “il campo”, “la tenda” o come volete, altro non è che l’Ulivo, nel migliore dei casi perché significa che sia stato individuato il nuovo Prodi, oppure il BisConte, come prosaicamente si chiama l’esperienza più trasformista della recente storia repubblicana, la maschera di progressista che Conte si è messa togliendosi quella reazionaria che portava prima, schiavo di Salvini e della sua politica di chiusura.
Il presunto realismo di Goffredo Bettini, convinto che o ti mangi stà minestra (l’alleanza con il M5s) oppure vince facile Salvini alle prossime elezioni, è riproposto tale e quale anche adesso che non un complotto internazionale (povero Mattarella cosa gli tocca sopportare) ma il venir meno della maggioranza per l’uscita di Iv, ha portato al governo Mario Draghi, l’unico italiano capace non solo, come si dice, di dialogare con i partner europei, ma anche di guidarli e spronarli come sta dimostrando in varie occasioni.

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IL DEGRADO DI PIAZZA MAZZINI  
Area centrale e storica della città lametina più nota come Piazza d’Armi
di Redazione
Anni fa l’amministrazione comunale lametina, in preda ad un raptus di rinnovamento decise di cambiare i connotati alla piazza storica della città. L’immagine che ne venne fuori, con tutto il rispetto per il redattore del progetto, non credo abbia suscitato mai gli entusiasmi dei cittadini, anzi ancora oggi ci si chiede che kaiser di significato abbia quel bussolotto metallico dall’apparenza usufruibile come una immensa voliera. Certo sarà una nostra “manchevolezza”, però da Piazza d’Armi che ha visto le grandi adunate dei nostri avi guerrieri, ritrovarci a contemplare – mi si perdoni la schiettezza – una stia per polli o una voliera per rare specie avicole, ne corre…specialmente se a tutto ciò aggiungiamo il pesante stato di degrado denunciato dal già consigliere comunale Antonietta D’Amico,della quale pubblichiamo un sunto delle “disfunzioni” puntualmente segnalate alla triade commissariale ed a quel che resta dei responsabili degli uffici comunali. 
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TRA UN VENTENNIO LA CRISI IDRICA SARÀ UN PROBLEMA CHE CI AFFLIGGERÀ
Mettiamoci in riga è il programma adottato dal Ministero dell’Ambiente per implementare la governance multilivello degli enti periferici. I comuni calabresi chiamati a razionalizzare capacità tecniche ed amministrative nell’ottica di indirizzare le scelte e facilitare i processi decisionali attraverso l’applicazione di pratiche e nuove soluzioni sotto l’attenta supervisione della Sogesid. Il mancato adeguamento comporterà l’esclusione dal Recovery plan. La Lamezia Multiservizi dovrà scindere il servizio idrico da tutte le altre attività gestite.

Sostiene il World Resources Institute, che monitora domanda e disponibilità di acqua in 167 Paesi che il prezioso liquido, tra un ventennio, circa sarà un problema sistemico che ci affliggerà. Se ne parla ancora poco… Leggi tutto » TRA UN VENTENNIO LA CRISI IDRICA SARÀ UN PROBLEMA CHE CI AFFLIGGERÀ
Mettiamoci in riga è il programma adottato dal Ministero dell’Ambiente per implementare la governance multilivello degli enti periferici. I comuni calabresi chiamati a razionalizzare capacità tecniche ed amministrative nell’ottica di indirizzare le scelte e facilitare i processi decisionali attraverso l’applicazione di pratiche e nuove soluzioni sotto l’attenta supervisione della Sogesid. Il mancato adeguamento comporterà l’esclusione dal Recovery plan. La Lamezia Multiservizi dovrà scindere il servizio idrico da tutte le altre attività gestite.

LA POESIA DEL SACRO DI DON GIULIO FAZIO
Tre le raccolte di liriche in dialetto feroletano che evidenziano una religiosità poco dogmatica e vicina ai problemi della gente comune

Don Giulio Fazio (1940-1999) apparteneva alla generazione di don Pasquale Luzzo e don Vittorio Dattilo, vicini per sensibilità e impegno sociale a don Saverio Gatti. Era la prima generazione di sacerdoti postconciliari e questo fu… Leggi tutto » LA POESIA DEL SACRO DI DON GIULIO FAZIO
Tre le raccolte di liriche in dialetto feroletano che evidenziano una religiosità poco dogmatica e vicina ai problemi della gente comune